Buone notizie per il settore del miele italiano: la nuova norma europea obbliga i produttori ad inserire un’etichetta con la provenienza.
Una richiesta attesa da tempo dal settore e sostenuta da ACLI TERRA, in particolare nei due eventi di promozione del miele nazionale a Fiumicino e nel Principato di Monaco lo scorso mese. La produzione italiana è, infatti, a rischio, a causa dell’aumento dei costi di produzione e della concorrenza straniera a basso costo e non identificabile.
Il costo di produzione del miele importato dall’Argentina è di € 2,50 al kg, mentre in Italia è di € 6,50.
La stagione 2023 ha confermato il trend in calo degli ultimi dieci anni dei consumi, nonostante la produzione sia in forte recupero (+90% nel 2022, rispetto all’anno precedente).
Oggi, quindi, identificare l’origine della produzione dei mieli è fondamentale per una giusta remunerazione degli apicoltori e per garantire i consumatori.
ACLI TERRA ha assunto questa posizione a livello nazionale e internazionale, rivendicando anche un primato italiano: cioè quello della varietà delle tipologie, ne abbiamo 60 specie, come nessuno al Mondo.
Non possiamo competere sulle quantità, ma sulle varietà abbiamo i numeri da far emergere, appunto, con le etichettature.