EARTH DAY 2022: UN APPUNTAMENTO CON IL NOSTRO FUTURO
di Matteo La Torre* "A più di mezzo secolo di distanza dalla proclamazione della Giornata mondiale della Terra, quest’anno l’evento assume una portata diversa. In un certo senso più urgente rispetto agli anni passati. Se l’emergenza del climate change è all’ordine del giorno da diversi anni, in questo 2022 c’è un elemento in più che rende le riflessioni sullo stato di salute del nostro pianeta ancora più improrogabili. L’impatto che il conflitto russo-ucraino ha sulla questione ambientale. I punti salienti sono due. Da una parte, il tema delle risorse e delle possibili alternative al gas russo: una situazione difficile che risulta ancora più critica se collocata all’interno della crisi energetica già esistente. Secondo aspetto che ha a che vedere con la Giornata mondiale della Terra e che il conflitto in Ucraina ha fatto emergere. L’elemento che fa da trait d’union tra questi due aspetti è proprio questo: l’attitudine a guardare ai grandi temi dell’attualità da un punto di vista molto parziale. Per dirla con Nietzsche, “umano, troppo umano“. La verità è che gli spunti di riflessione e azione non mancano. Sarebbe già una gran cosa, per esempio, evitare di accendere i riflettori solo e unicamente sulla guerra. Questo non significherebbe relativizzare la gravità del conflitto, ma – al contrario – darle il giusto peso, aiutando a capire che l’ambito dei problemi che ci troviamo a gestire, come specie umana, è in realtà molto più ampio. E che in questo contesto l’emergenza ambientale non può e non deve essere passata in secondo piano. C’è altro, però, che possiamo fare. Possiamo cercare di raccontare i cambiamenti climatici in modo diverso: da una parte, portando alla luce anche le storie che possono rappresentare delle soluzioni potenzialmente scalabili, dall’altra [...]









