Roma, 9 marzo 2022 – La situazione geopolitica attuale preoccupa notevolmente il mondo rurale non solo per l’aumento dei costi, come abbiamo già rappresentato pubblicamente, ma anche per gli approvvigionamenti e le disponibilità di mais, girasole, grani o soia.
Per sopperire a queste carenze, Acli Terra chiede che il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali approvi con urgenza le proposte giunte nelle ultime ore per favorire l’aumento della produzione, con una deroga ad alcuni limiti imposti dalla PAC
Secondo quanto previsto dalle direttive già esistenti, infatti, per le aziende che hanno un’estensione tra i 10,1 e i 30 ettari è obbligatoria la presenza di almeno 2 colture e la principale non deve superare il 75% della superficie.
Per le aziende agricole che superano i 30,1 ettari, è obbligatoria la presenza di almeno 3 colture e la principale non deve superare il 75% della superficie seminabile. Le altre due, assieme, non devono superare il 95% della restante superficie seminabile.
Altro vincolo è quello dell’Area di interesse ecologico (EFA) e dell’impegno “greening” per le aziende che superano i 15 ettari, per le quali è previsto l’obbligo di due seminativi e il 5% della superficie deve essere destinata a fini ecologici.
È necessaria, quindi, che in questa fase venga data priorità alla possibilità di fronteggiare la mancanza di approvvigionamenti così da non mettere in difficoltà ulteriormente gli operatori, già gravati da due anni di pandemia.