Si è tenuto ieri a Foggia, presso la sede della Prefettura, l’incontro promosso dal Vice Premier, il Ministro Di Maio, per istituire il tavolo permanente per il contrasto del caporalato. Al tavolo, organizzato dal Ministero del Lavoro, era presente il presidente nazionale di Acli Terra, Antonino Ziglio, insieme ai rappresentanti di CGIL, CISL, UIL, Cobas, alle Associazioni di categoria come Copagri, Confagricoltura e Coldiretti e del Terzo Settore, oltre agli esponenti di Libera, della Caritas e dell’INPS.
Ha inoltre partecipato all’incontro una folta rappresentanza del Ministero degli Interni nonché delle Regioni italiane, in particolare Toscana, Basilicata, Veneto e Puglia, il cui Governatore, Emiliano, è intervenuto definendo l’incontro come un importante passo avanti.
Un’occasione altrettanto fondamentale per il ruolo di sentinelle che le Acli hanno sul territorio e per l’attività di contrasto alla piaga del caporalato che Acli Terra porta avanti da sempre. Già nel maggio 2016, infatti, l’Associazione professionale agricola Aclista è stata tra i firmatari del protocollo sperimentale che ha portato all’entrata in vigore della Legge 199/2016.
Il Ministro Di Maio ha, di fatto, riconosciuto l’importanza della legge 199, sottolineando e apprezzando il lavoro di repressione e controllo svolto delle Forze dell’Ordine e dei Ministeri, e ha presentato un piano coordinato tra le varie forze coinvolte (Ispettorati, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia), per la realizzazione di un nuovo piano triennale di contrasto e prevenzione del fenomeno. Un tavolo che si istituisce, quindi, non sulla base emozionale di un’emergenza, ma con un obiettivo strutturato e coordinato a lungo termine.
Durante i lavori dell’incontro è intervenuto il presidente Ziglio che ha dichiarato che il caporalato si contrasta con un sistema istituzionale e sociale efficiente. “Per raggiungere e migliorare l’efficienza dei servizi – ha affermato Ziglio – è necessario mettere a disposizione dei lavoratori e delle imprese Centri dell’impiego più efficaci, in cui sviluppare bilateralità territoriale e collegati anche con sistemi formativi in grado di qualificare e professionalizzare i lavoratori. Il caporalato è anche un fenomeno transnazionale – ha aggiunto – vista la presenza di molti lavoratori europei; sono quindi necessari nuovi accordi con i Paesi, come la Romania ad esempio, per governare i flussi dei lavoratori comunitari.
Tra i vari spunti, inoltre, Ziglio ha sottolineato l’importanza di sviluppare una rete di trasporti efficienti. “Gli Enti locali e le Regioni – ha dichiarato il rappresentante di Acli Terra– devono poter programmare adeguatamente le risorse e potenziare i servizi laddove ci sono particolari difficoltà o necessità, magari partendo dalle informazioni che le imprese stesse, o i centri di impiego, possono fornire. È necessario anche pensare a dei trasporti di prossimità per garantire collegamenti alle aziende, magari tramite i fondi del PSR, e, altro punto fondamentale, a un sistema di miglioramento degli alloggi dei lavoratori, un elemento importante anche per una funzione di monitoraggio e controllo”.
“Infine – conclude Ziglio – le ragioni dei lavoratori non sono disgiunte dalle ragioni dell’impresa. È evidente, infatti, che bisogna sviluppare dei contratti di filiera in cui il comparto agricolo non sia l’anello debole e non venga penalizzato rispetto alla grande distribuzione. In questo senso potrebbe svolgere un importante ruolo di indirizzo il Governo, anche con adeguati interventi da inserire all’interno del PSR per il comparto agricolo”.