nicola perricone

Cremona: Acli Terra alla Fiera internazionale del Bovino da Latte

 Acli Terra ed il CAA Acli tra i prestigiosi protagonisti di uno dei più importanti eventi del settore zootecnico ed agroalimentare, nazionale ed internazionale. La Fiera internazionale del Bovino da latte, a Cremona dal 22 al 25 ottobre, ospiterà, infatti, uno stand dedicato al progetto "Per un'agricoltura al passo coi tempi",  presentato lo scorso anno da Acli Terra come soggetto capofila, in partenariato con il CAA Acli, e ritenuto idoneo e meritevole di finanziamento da parte della Commissione Europea. Il progetto prevede azioni finalizzate a divulgare informazioni su tematiche fondamentali della PAC per il periodo 2014-2020 (il giovane imprenditore agricolo, il carattere multifunzionale dell’agricoltura, la sicurezza alimentare, l’agricoltura sociale) ed a rappresentare le prospettive e le opportunità promosse dalla riforma della PAC, in particolare valorizzando strumenti diversi di informazione e tutte le possibilità di una comunicazione efficace  rivolta ad operatori rurali e a cittadini. Presso lo stand (posizionato nel padiglione 2 della Fiera) verrà distribuito materiale informativo sul progetto mentre, mercoledì 22 ottobre, dalle ore 12.30 alle ore 13.30, nell'area "Workshop Aziende", il Presidente ed il Vice Presidente nazionale di Acli Terra, Michele Zannini e Nicola Perricone, terranno un seminario informativo sulle tematiche del progetto, dal titolo "Riforma PAC 2014-2020: le opportunità della nuova politica agricola".  In particolare, il Presidente Zannini proporrà una riflessione sull'importanza della sostenibilità alimentare, della figura del consumatore critico e responsabile e della lotta allo spreco di cibo. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.alpassocoitempi.it e scaricare l'app gratuita, dedicata al progetto, dal link http://alpassocoitempi.it/?page_id=679.

SICILIA: Acli Terra e la creazione di una ‘Agenzia delle terre pubbliche’

  Con l’approvazione della Pac (la politica agricola comunitaria) le 220 mila imprese agricole siciliane riceveranno circa 605 milioni di euro l’anno, per un totale di 4,2 miliardi di euro (di cui 2,8 miliardi per pagamenti diretti) in sette anni. A partire dal 2014 fino al 2020 il governo dovrà avviare un confronto importante con le Regioni e con le organizzazioni sindacali e professionali, per rendere accessibili gli effetti di una riforma che impegna uno stanziamento complessivo per i sette anni di 52 miliardi di euro, di cui 41,5 miliardi finanziati da fondi europei e 10,5 provenienti da fondi nazionali. In sostanza 27 miliardi andranno ai pagamenti diretti; 4 miliardi di euro saranno destinati per le Ocm vino e frutta; 21 miliardi di euro per lo sviluppo rurale. Oggi nel comparto agricolo operano diversi soggetti: le imprese agricole nazionali, moderne e competitive, condotte da giovani preparati professionalmente, orientate al marketing, all’aggregazione e alla internazionalizzazione che rappresentano il 20%; e aziende agricole familiari, di piccole dimensioni, presenti diffusamente nel territorio (80%) che hanno un ruolo sociale di permanenza e tutela dei territori, di valorizzazione delle biodiversità, di sostegno della vita delle comunità. I dati sono emersi nel corso del V Congresso regionale delle ACLI Terra Sicilia, dal nome “La Terra alimenta il futuro: Risorse e valori di un mondo rurale che cambia”, svoltosi a Palermo nella Sala delle Lapidi, a Palazzo delle Aquile. Un particolare sostegno economico verrà destinato ad incentivare il l’accesso ai giovani nel comparto agricolo. Precisamente, agli under 40 verrà riconosciuta una maggiorazione del 25 per cento in più dei pagamenti diretti spettanti ad ettaro. In merito, Acli Terra propone in Sicilia la creazione di una “Agenzia delle terre pubbliche”, un registro pubblico come punto di riferimento per [...]

V^ Congresso Regionale Acli Terra Sicilia. Con la Pac alla Sicilia 4,2 miliardi di euro in sette anni

Con la Pac (la politica agricola comunitaria) le 220 mila imprese agricole siciliane riceveranno in sette anni 4,2 miliardi di euro finanziati da fondi europei. Precisamente, ogni anno l’Isola incasserà circa 605 milioni. Sono alcuni dei dati che emergeranno nel corso del V^ Congresso regionale di ACLI Terra Sicilia, dal nome “La Terra alimenta il futuro: Risorse e valori di un mondo rurale che cambia”, che si terrà venerdì 22 novembre 2013 alle ore 10.30 presso la Sala delle Lapidi, a Palazzo delle Aquile. Tra i temi al centro dell’incontro: le aziende agricole siciliane colpite della crisi economica; la riforma della PAC; l’importanza dell’agricoltura e dell’agroalimentare per l’ economia siciliana e per lo sviluppo dei territori rurali; il rilancio del ruolo dei giovani per lo sviluppo delle imprese. “Gli elementi più rilevanti nella riforma - afferma Nicola Perricone, presidente delle Acli Terra - sollecitano la necessità di promuovere un vero piano nazionale di sviluppo dell’agricoltura. Si tratta di un particolare sostegno destinato a incentivare l’accesso dei giovani in agricoltura”. Saranno presenti Giuseppe Castiglione, sottosegretario di Stato del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; Dario Cartabellotta, assessore regionale alle Risorse agricole ed alimentari; Cesare Lapiana vice sindaco del Comune di Palermo; Giuseppe Barbera, assessore comunale Vivibilità, verde, Reti telematiche e Innovazione; Salvatore Orlando Presidente del Consiglio Comunale, Salvatore Finazzo vice Presidente del Consiglio Comunale, Gianni Bottalico, presidente nazionale delle ACLI; Santino Scirè vice presidente nazionale delle ACLI e presidente regionale delle ACLI e Michele Zannini presidente Nazionale di ACLI Terra.

SICILIA: Ma in che Sud viviamo? rischio povertà, deserto industriale… e l’agricoltura?

Numerosi sono oggi gli interrogativi che ci poniamo e tutte le analisi ed elaborazioni evidenziano una situazione economica e sociale difficile. Il recente “Rapporto Svimez 2013” ha evidenziato che il Mezzogiorno corre il rischio concreto di “desertificarsi” dal punto di vista economico e industriale in quanto la crisi del mercato del lavoro e la riduzione della domanda interna di consumi rappresentano elementi negativi per l’economia meridionale. I valori elaborati evidenziano che nel 2012 il PIL (prodotto interno lordo) è calato nel Mezzogiorno del -3,2%, appesantendo la flessione già registrata l’anno precedente (-0,6%). Il calo è stato superiore di oltre un punto a quello rilevato nel territorio nazionale (-2,1%). Dettaglio assolutamente non trascurabile, ancora, che dal 2007 il tasso di crescita del PIL meridionale risulta negativo. La crisi quindi colpisce tutta l’Italia ma che grava in maniera assai marcata sul Mezzogiorno, accentuando così il noto divario tra economia del Centro-Nord e del Sud. Nel 2012 anche i consumi finali interni hanno segnato al Sud un calo del -4,8%, di un punto percentuali maggiore rispetto a quello del Centro-Nord (-3,8%), differenza determinata dalla dinamica dei consumi delle famiglie ed è riconducibile al un calo dell’occupazione di quasi quattro volte maggiore che al Nord (-4,6% contro -1,2%). Di conseguenza si assiste ad un calo della spesa, al Sud del -11,3% per i consumi alimentari, a fronte del -8,8% del Centro-Nord; e di ben il -19,2% per il vestiario e calzature, quasi doppio che nel resto del Paese (-11,4%); e di un vero e proprio crollo degli investimenti dell’industria in senso stretto, ridottisi tra il 2007 e il 2012 di quasi il 47%. Il Presidente Regionale di ACLI Terra Sicilia Nicola Perricone: “Bisogna ripartire dalla TERRA: il settore primario [...]

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