ACLI TERRA, sostiene con fermezza la propria identità europeista in una fase tormentata per le politiche agricole del Continente e sente la necessità di affermare che ogni scelta va affrontata e assunta nelle Istituzioni, facendo emergere le ragioni.
Il messaggio è rivolto rivolto a tutti i cittadini elettori e alle dirigenze partitiche nazionali perché ci sia attenzione nella selezione democratica dei futuri parlamentari europei, probabilmente in passato scelti senza concentrarsi sui temi delle competenze dell’Unione Europea, tra le quali proprio la PAC.
In Italia stiamo facendo un lavoro importante come Rappresentanze e questo è stato evidente con l’unica legge nazionale in tutt’Europa che vieta la produzione e la commercializzazione dei cibi sintetici; ci sono tuttavia temi che hanno bisogno di fronti più ampi sui quali anche la totalità dei parlamentari europei italiani dovrebbero misurarsi con una presenza e un lavoro costante e coordinato.
«Chiediamo alle future istituzioni dell’UE – ha dichiarato Nicola Tavoletta, Presidente nazionale di Acli Terra – di riflettere sin da subito su come adattare la prossima PAC alle rinnovate esigenze di redditività e competitività delle imprese agricole, soprattutto considerando il nuovo scenario internazionale. E’ fondamentale un approccio olistico, tenendo conto delle esigenze degli agricoltori, della sostenibilità ambientale e della sicurezza alimentare».
Per ACLI TERRA quindi bisogna rivedere le normative attuali che spesso risultano svantaggiose per il settore agricolo, imponendo vincoli e ostacoli burocratici e aumentando i costi. La revisione mira a promuovere un contesto normativo favorevole per consentire agli agricoltori di adattarsi alle sfide del futuro.
«Dobbiamo fornire sostegni finanziari adeguati agli agricoltori – continua Tavoletta – specialmente durante momenti di crisi. Investire nelle campagne non solo preserva il patrimonio agricolo e ambientale, ma promuove anche l’occupazione e la crescita civile delle zone rurali».
ACLI TERRA si oppone a scelte radicali, come il divieto delle insalate in busta, il nutriscore, le etichette allarmistiche per il vino, il permesso alla vendita del prosek croato o altri falsi fino alla possibilità di importare grano al glisofato coltivato secondo modalità vietate in Italia. Inoltre, evidenzia la carenza di organici nelle Direzioni regionali Agricoltura, un problema che rallenta l’attuazione delle misure della PAC e del FEAMPA.
Il Presidente nazionale Nicola Tavoletta, inoltre, in questi giorni ha inviato a tutti gli Assessori regionali alle politiche agricole una nota con la quale pone il problema della carenza degli organici delle rispettive Direzioni regionali Agricoltura cosa che rallenta incredibilmente l’attuazione di tutte le misure della PAC o del FEAMPA, considerando tale problema ancora più grave delle regole burocratiche. Le istruttorie delle pratiche, per tali carenze, sono eccessivamente lente, gravando sulle gestione economica delle aziende.
Infine ACLI TERRA continua a sostenere la necessità di un credito agevolato e tutelato per le imprese agricole e ittiche poiché rilevante è la funzione sociale oltre alle chiare difficoltà ambientali attuali.
Per le misure interne siamo a proporre la reintroduzione dell’esonero contributivo ai giovani agricoltori, ipotesi di esenzione contributiva per l’assunzione di giovani OTD e OTI e la stabilizzazione del costo del carburante sotto l’euro.