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Ziglio: il Governo intervenga per aiutare le popolazioni colpite dal maltempo

I recenti nubifragi che hanno colpito l’Italia, hanno provocato ingenti danni anche in Valsugana dove la situazione è particolarmente grave. Le fortissime raffiche di vento hanno scoperchiato molte abitazioni e strutture private e hanno abbattuto le piantagioni di frutta, nonché lesionato gravemente stalle e allevamenti di animali. «Una situazione drammatica in una zona dell’Italia particolarmente ricca di risorse – è quanto affermato dal Presidente nazionale di Acli Terra, Antonino Ziglio. – Siamo costantemente in contatto con il presidente delle Acli Terra Trentine, nonché componente della presidenza nazionale della nostra Associazione, Flavio Sandri, che è sul luogo e ci ha comunicato le enormi difficoltà per recuperare quanto danneggiato e far ripartire le normali attività lavorative del settore agroalimentare e zootecnico della Valsugana. Esprimiamo quindi la nostra solidarietà a lui e agli abitanti della zona – ha concluso Ziglio – auspicando che il Governo possa intervenire quanto prima, dichiarando lo stato di calamità nazionale e la defiscalizzazione delle aree particolarmente colpite, per favorirne la ricostituzione».

Maltempo, Ziglio: “Venga riconosciuto lo stato di calamità”

«A fronte dei gravi disagi provocati dal maltempo che ha coinvolto tutta la Penisola, ma in particolare il Sud dell’Italia, chiediamo che il Governo intervenga il prima possibile per riconoscere lo stato di calamità alle Regioni maggiormente colpite». Queste le richieste di Antonino Ziglio che, a nome della Presidenza nazionale di Acli Terra, ha espresso forti preoccupazioni riguardo le conseguenze dell’ondata di temporali e nubifragi che sta mettendo in ginocchio il comparto agricolo. Secondo quanto emerso dalle fonti ufficiali, infatti, i danni provocati dalle forti piogge e dalla grandine hanno distrutto, in alcuni casi fino, all'80% della produzione di frutta e verdura, causando danni irreversibili agli agricoltori che si sono visti spazzare via il raccolto dopo un anno di lavoro. «La situazione è drammatica – ha concluso Ziglio – per questo facciamo appello al Governo affinché garantisca agli agricoltori le risorse necessarie al fine di recuperare almeno una parte degli ingenti danni».

Maltempo: Acli Terra chiede stato di calamità

L’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito il Paese in questi giorni, ha causato danni gravissimi soprattutto nelle regioni del Sud, Puglia e Basilicata in particolare, e nelle aree già gravate dallo sciame sismico degli scorsi mesi. Masserie isolate, animali stremati dal freddo, vigneti, ortaggi e agrumi distrutti dal gelo sono solo alcune delle situazioni più problematiche che si registrano nei territori in cui l’economia è in ginocchio e gli interventi strutturali sembrano non essere sufficienti. Nonostante il grande operato della Protezione Civile, infatti, la situazione non è ancora rientrata, anche perché è impossibile fare una stima precisa dei danni. Ad aggravare la situazione vi sono anche i ritardi nella consegna delle stalle provvisorie, per la messa in sicurezza del bestiame, con la conseguente moria degli animali. Per questo motivo, il presidente nazionale di Acli Terra, Giuseppe Cecere, fa appello al Governo affinché venga riconosciuto lo stato di calamità. Tale azione permetterebbe alle aziende agricole e gli allevamenti danneggiati di ripartire e ripristinare, almeno in parte, la propria attività e, di conseguenza, gli esercizi commerciali ad essa legati, come quelli caseari. «Servono strumenti “straordinari” di azzeramento burocratico per favorire agricoltori e allevatori colpiti dal maltempo – sostiene Cecere - Ci rivolgiamo al Ministro Martina, consapevoli dell’urgenza di soluzioni per un comparto essenziale per l’economia di tutto il Paese, per chiedere la massima tutela dei lavoratori e delle aziende agricole e zootecniche e, soprattutto, sostegni per la copertura totale delle spese necessarie alla sopravvivenza delle attività.»

Acli Terra costernata per il drammatico disastro ambientale che sta sconvolgendo l’Italia

Il Presidente nazionale di Acli Terra, Michele Zannini, esprime solidarietà alle popolazioni sarde, gravemente colpite dalle alluvioni, che, in questi giorni, hanno messo in ginocchio tutto il territorio. Oltre al profondo dolore e a sentimenti di fraterno cordoglio alle famiglie delle vittime, Zannini ha manifestato la sua preoccupazione anche per i danni ingenti all’intera economia della Sardegna ed, innanzitutto, alle aziende agricole ed al sistema agroalimentare nel suo complesso. Nelle campagne sono stati distrutti molti ettari di raccolti e, con essi, anche stalle e magazzini, con risvolti drammatici per chi ha investito nel comparto agricolo sardo. Piogge incontenibili hanno allagato i terreni agricoli che non sono riusciti ad assorbirne l’enorme quantità d’acqua, generando esondazioni e smottamenti . Mentre ingenti danni si registrano anche in altri territori, come nella Calabria ionica, dove l’agricoltura è stata profondamente compromessa, appare ormai non più rinviabile la scelta di attivare urgentemente interventi di tipo straordinario per sostenere le aree rurali. Altrettanto indispensabile ed urgente è predisporre un programma di prevenzione e manutenzione ordinaria del territorio, al quale il Governo deve destinare risorse specifiche per la tutela organica del suolo, necessaria ad evitare ulteriori dissesti idrogeologici, causati, principalmente, dall’abuso edilizio e dalla cementificazione consentita o tollerata anche nei comuni a rischio. Roma 20.11.2013  

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