《È fondamentale ripartire da una suggestione: affrontare le speranze in agricoltura con l’umanità e la passione dell’uomo per dare senso alla dimensione rurale》. È quanto affermato da Michele Zannini, Presidente nazionale di Acli Terra, nel suo intervento a Milano, durante la tavola rotonda del Seminario sul tema “Benedire i frutti della terra e nutrire il pianeta”.
La Giornata è organizzata dalla “Commissione Episcopale CEI per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace”, in collaborazione con Acli Terra, Coldiretti, Fai CISL, FederAgri MCL e UGC Cisl.
《Abbiamo il dovere di curare, custodire e coltivare, operazioni, queste, di responsabilità etica per tutti i cristiani. Non possiamo abbandonarci al declino: la fame nel mondo e il fenomeno del land grabbing rappresentano, in sostanza, una vergogna per la politica internazionale e la nuova Pac deve assolutamente agire per combattere questi fenomeni. È necessario, quindi, ridare valore ai territori, alle comunità ed alle persone, all’importanza del welfare rurale come fulcro delle future scelte urgenti della politica.
La terra è un bene straordinario – prosegue Zannini – perché ad essa sono legata simboli fondamentali per lo sviluppo, oltre che i valori e le qualità tipiche delle nostre biodiversità, ma anche per le opportunità di nuove forme di lavoro come quelle offerte dall’agricoltura sociale.
In questo senso, noi organizzazioni agricole di matrice cristiana abbiamo il dovere – conclude – di agire in “maniera umana” collaborando e guardando all’unità della nostra visione politica.
C’è una vera e propria questione agraria per cui è tempo di tornare ad immaginare un agricoltura che possa civilizzare l’economia, affermare l’importanza della sovranità alimentare e ripartire dalla nostra visione culturale basata sul sostegno reale alle politiche in grado di valorizzare la realtà contadina》.
L’intervento del Presidente di Acli Terra segue quello del Ministro delle Politiche Agricole, Martina, che ha parlato di tre sfide fondamentali per l’agricoltura, in vista dell’Expo 2015: il reddito, come incentivo soprattutto per le opportunità di lavoro per i giovani, l’organizzazione del tessuto di piccole e medie imprese, da ristrutturarsi nell’unità, per costruire capacità di coordinamento e sinergia, e le generazioni, quelle giovani in particolare, tenendo in considerazione il dato dell’incremento delle iscrizioni nelle facoltà agrarie che rappresenta un capitale da tutelare e valorizzare per l’innovazione del comparto e la capacità di guardare al futuro dell’esperienza agroalimentare.