L’Immenso paesaggio dell’Irpinia, terra di rilievi, gole, valli, borghi ed altipiani, una fotografia che sfuma tra la Toscana senese e il Sud Ovest americano raccontato da Bonelli nella meravigliosa saga Texiana, lo ammiri da un “balcone” meraviglioso: l’agriturismo “L’Aia di Lazzaro”.
La famiglia Pacifico ha animato un podere dei tratturi appenninici trasformandolo in un regno di ospitalità, dove la ruralità si trasforma in sobria, ma vivace, eleganza.
La struttura domina il piccolo centro di Casalbore, noto per il gemellaggio con la juventinissima Vinovo, e per un fantastico Castello Normanno meta dei Cavalieri Templari.
L’Irpinia offre oltre settanta castelli.
Sull’aia terrazzata dell’agriturismo è poetico cenare o fare delle infinite colazioni rapiti dalla visuale e dalle ricette della signora Clementina, dei figli o della nuora, tutti in squadra per trasformare la vostra permanenza in una profonda immersione nelle cose più raffinate della campagna irpina.
La torta di ciliegie potrebbe essere l’ultimo peccato prima di andare a dormire e il primo al risveglio.
Le carni cucinate convertirebbero un vegano solo con il profumo.
In questo agriturismo, affiliato ad ACLI TERRA, l’olio è un must e nell’offerta spiccano la Ravece e la Marinese, due straordinarie qualità autoctone.
Sulle tracce dell’olio vi proponiamo, poi, un cammino targato Unapol.
A Bonito cercate l’agriturismo “La Macchia”, una vera e propria oasi biologica, dove visitare un oliveto senza…macchia, ma curato con l’attenzione del rispetto dei cicli della natura, comprese le tecniche contro la fastidiosa mosca dell’olivo.
Un casale capace di ospitarvi e viziarvi con la ruralità più tradizionale.
In un altro centro della valle del fiume Calore, a Lapio, più verso Avellino, un riferimento va inserito nelle vostre agende: “La Fattoria di Maria Petrillo”.
Una azienda agricola dove innovazione e tradizione sono in equilibrio offrendo una ospitalità da osteria metropolitana di alto livello.
Un uliveto ricco di rievocazioni tradizionali così come la sala ristorante, ma contemporaneamente la volontà di esplorare l’innovazione della filiera enogastronomica.
Sono fantastiche le lasagne con le fave e una scoperta il baccalà con i ceci.
Parliamo di uliveti ed olive allora un salto in frantoio è obbligatorio, Azienda Fam a Venticano in piena Valle del Calore.
Un frantoio tenuto a lucido con la migliore tecnologia, capace di produrre miscele olearie fantastiche, sia tradizionali che aromatizzate. La struttura elegantemente gestita ha una sala degustazioni degna di un ristorante stellato.
E’ un frantoio incastonato in una collezione d’arte moderna.
I borghi sono tantissimi, abbiamo detto della affascinante Casalbore, ma vi invitiamo a conoscere la più nota Taurasi.
Il borgo dal quale partivano in treno le uve per salvare il Bordeaux quando era attaccato da batteri infestanti.
Anche qui i Normanni hanno lasciato un castello tutto da scoprire con una visita guidata sensoriale.
Per i golosi Taurasi potrebbe offrire del torrone artigianale di grande pregio.
Dal vino rosso del Taurasi potremmo passare a brindare più ad ovest in una cantina di storica fama.
A Sorbo Serpico, paese di 1000 abitanti, possiamo trovare la giapponesissima cantina di “Feudi di San Gregorio”.
Un giardino zen rilassante, così come le eleganti sale degustazioni, e un roseto quasi aventiniano.
Benvenuti in Irpinia e la inserirete tra le terre che regalano gusto e passione.
Nicola Tavoletta