Il Disegno di Legge appena approvato, che reca delega al Governo in materia fiscale, presenta significative novità in relazione all’Imu agricola, che Acli Terra rileva per la possibilità che hanno di alleviare, in parte, l’impatto della manovra fiscale in agricoltura.
I terreni agricoli non sarebbero più sottoposti a revisione del sistema catastale, mentre, per quanto riguarda le imposte sui redditi, le nuove misure contenute nel Disegno di Legge, specificamente destinate alle imprese, non si applicherebbero al settore agricolo, per il quale rimane confermato l’attuale sistema basato sul reddito agrario derivante dal catasto.
Il Ministero delle Politiche Agricole, inoltre, di concerto con quello dell’Economia, potrà riclassificare i Comuni e riposizionarli, alla luce della effettiva redditività, nelle categorie di Comuni svantaggiati o montani.
L’Imu, in pratica, non viene cancellata, ma da essa saranno esentati i fabbricati rurali ad uso strumentale ubicati nei Comuni montani o parzialmente montani, mentre si applicano una franchigia, fino a 6.000 euro di valore, ed una riduzione d’imposta, fino a 32.000 euro di valore.
Infine, l’acconto previsto per giugno 2012 sarà ridotto del 30%, mentre si conferma l’impegno del Governo di ridurre l’aliquota per il versamento di dicembre, ove il gettito effettivamente verificato fosse superiore alle previsioni di entrata.
Per Acli Terra è apprezzabile che il Consiglio dei Ministri abbia sostanzialmente riconosciuto la peculiarità del comparto agricolo ed individuato provvedimenti che tendono a riconoscerne lo stato di grande difficoltà economica che sta attraversando.
Un segnale importante, che va però ulteriormente migliorato nella direzione della totale esenzione dall’Imu dei fabbricati rurali destinati ad uso strumentale e dei ruderi, atteso che la pressione fiscale resta, in ogni caso, un ostacolo concreto allo sviluppo e alla rigenerazione delle imprese agricole.