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Per Acli Terra più tutele, meno voucher.

Acli Terra esprime preoccupazione per gli effetti che può produrre l’approvazione dell’Art. 11 del DDL sulla riforma del Mercato del Lavoro, che prevede l’utilizzo generalizzato dei voucher nel comparto agricolo. Per l’Associazione professionale agricola delle Acli, il provvedimento potrebbe, in sostanza, ridurre le già modeste tutele vigenti per il lavoro stagionale in agricoltura, fino a toccare sostanzialmente l’entità dell’indennità di disoccupazione con i requisiti ridotti e mettere a rischio, dunque, il raggiungimento del diritto alla pensione, mentre è certo che comporterebbe, comunque, un taglio delle prestazioni pensionistiche. «In realtà, - chiarisce il Presidente nazionale di Acli Terra, Michele Zannini, - le attività agricole di carattere stagionale non sono mai, in senso stretto, propriamente “occasionali”, perché spesso durano alcuni mesi e, in ogni caso, rappresentano circa il 90% del lavoro dipendente in agricoltura. Mentre si pensa di assicurare maggiore flessibilità, è reale il pericolo di danneggiare proprio i lavoratori più precari, che vedrebbero estesa per loro una pratica di riduzione di diritti previdenziali, assistenziali e contrattuali. Il voucher, alla sua origine, fu adottato per lavori occasionali come principalmente sono quelli di studenti e pensionati; non può essere considerato sullo stesso piano il lavoro agricolo stagionale che interessa oltre un milione di lavoratori, destinati, molto probabilmente, a subire anche soprusi di imprenditori senza scrupoli e di caporali sempre ben organizzati nel controllo del lavoro agricolo stagionale, particolarmente quello di immigrati, i più esposti a pratiche di lavoro nero.» Acli Terra confida in una radicale riconsiderazione del problema, nell’ottica di confermare i voucher come uno strumento limitato e finalizzato di regolarizzazione di rapporti di lavoro effettivamente del tutto accessori ed occasionali.

Gli auguri di Acli Terra al neo Ministro Nunzia Di Girolamo.

Michele Zannini, Presidente nazionale di Acli Terra, anche a nome della Presidenza e della Direzione generale dell’Associazione, augura buon lavoro al nuovo Ministro delle Politiche Agricole, Nunzia Di Girolamo. L’Associazione professionale agricola delle Acli conferma al Ministro l’auspicio di un impegno particolarmente indirizzato alla riforma della Pac, per una politica comunitaria che riconosca all’agricoltura il valore inconfutabile del suo primato economico e civile, in grado di concorrere, in senso lato, al “bene comune”. La fase è particolarmente interessante se si considera l’urgenza di una riproposizione della politica agricola europea nell’ottica di riconoscere, insieme alle grandi potenzialità economiche e sociali del comparto, anche il valore di funzioni che svolge nella custodia dei territori, dei paesaggi e delle tipicità. Una nuova politica agricola, nazionale e comunitaria, per Acli Terra deve farsi carico di sostenere al comparto tutta la centralità che merita.

Earth Day: la terra un bene da proteggere sempre.

«L’Earth Day, la giornata dedicata alla Terra, è la celebrazione mondiale delle meraviglie del Creato, acqua, aria, clima, terra. Rappresenta anche una buona occasione per porre attenzione allo stato di salute del nostro pianeta e del territorio italiano in particolare. – È quanto affermato dal Presidente di Acli Terra, Michele Zannini, che richiama alcuni dati importanti relativi alla situazione del patrimonio agricolo in Italia. – Circa 1,2 milione di aziende agricole sono state costrette a chiudere a causa di modelli di sviluppo non sostenibili, che non hanno tutelato le vocazioni del territorio e la tipicità dei suoi prodotti; 2,15 milioni di ettari di terra coltivata sono stati distrutti a causa della cementificazione, mentre il pericolo di alluvioni e di frane, ormai incontenibile, mette a rischio circa il 10% del suolo. A partire da questi dati c’è da mettere in discussione il modello di produzione agricola di tipo tendenzialmente industriale ed intensivo – sostiene ancora Zannini – che dà origine a fenomeni di inquinamento, danneggia il patrimonio di biodiversità di cui la natura dispone, provoca l’estinzione di razze animali e di piante e attacca, in genere, il clima e l’acqua, risorse essenziali per la vita dell’uomo. Vanno protetti i paesaggi agrari minacciati dall’abbandono, dall’incuria umana e dalla mancata tutela che generano rischi permanenti di dissesto idrogeologico, mentre è indispensabile un rinnovato impegno, anche legislativo, per azioni concrete e misurabili di salvaguardia dei territori e per politiche agricole a sostegno di uno sviluppo che difenda dalle devastazioni valorizzando tutte le potenzialità dei paesaggi rurali. Nondimeno, serve recuperare saperi e tradizioni territoriali nell’ottica di valorizzare le produzioni locali ed educare a consumi sempre più consapevoli.»

Zannini (Acli Terra), Papa Francesco, una speranza per i semplici di tutto il mondo

“Acli Terra esprime immensa gioia per l'elezione del nuovo Pontefice, Francesco, che rappresenta per tutti un importante segnale della volontà della Chiesa di aprirsi a nuovi orizzonti culturali e di evangelizzazione nel segno della universalità del suo Magistero.” È quanto espresso da Michele Zannini, Presidente nazionale di Acli Terra. “Il nostro auspicio è che il Pontefice continui il prezioso impegno del suo predecessore, Benedetto XVI, anche a sostegno dei valori sociali ed economici incarnati dal lavoro agricolo, risorsa imprescindibile ed indispensabile per la pace e l’affermazione della dignità dell’uomo. La scelta del nome, Francesco, è un chiaro riferimento ai legami tra il Santo ed il patrimonio di valori essenziali e fondamentali propri della natura e della semplicità della vita contadina; sono temi che caratterizzano la scelta di Acli Terra di promuovere tutto il bene che possono esprimere persone, comunità e territori della civiltà rurale.”

Comunicato Imu – delega fiscale

Il Disegno di Legge appena approvato, che reca delega al Governo in materia fiscale, presenta significative novità in relazione all’Imu agricola, che Acli Terra rileva per la possibilità che hanno di alleviare, in parte, l’impatto della manovra fiscale in agricoltura. I terreni agricoli non sarebbero più sottoposti a revisione del sistema catastale, mentre, per quanto riguarda le imposte sui redditi, le nuove misure contenute nel Disegno di Legge, specificamente destinate alle imprese, non si applicherebbero al settore agricolo, per il quale rimane confermato l’attuale sistema basato sul reddito agrario derivante dal catasto. Il Ministero delle Politiche Agricole, inoltre, di concerto con quello dell’Economia, potrà riclassificare i Comuni e riposizionarli, alla luce della effettiva redditività, nelle categorie di Comuni svantaggiati o montani. L’Imu, in pratica, non viene cancellata, ma da essa saranno esentati i fabbricati rurali ad uso strumentale ubicati nei Comuni montani o parzialmente montani, mentre si applicano una franchigia, fino a 6.000 euro di valore, ed una riduzione d’imposta, fino a 32.000 euro di valore. Infine, l’acconto previsto per giugno 2012 sarà ridotto del 30%, mentre si conferma l’impegno del Governo di ridurre l’aliquota per il versamento di dicembre, ove il gettito effettivamente verificato fosse superiore alle previsioni di entrata. Per Acli Terra è apprezzabile che il Consiglio dei Ministri abbia sostanzialmente riconosciuto la peculiarità del comparto agricolo ed individuato provvedimenti che tendono a riconoscerne lo stato di grande difficoltà economica che sta attraversando. Un segnale importante, che va però ulteriormente migliorato nella direzione della totale esenzione dall’Imu dei fabbricati rurali destinati ad uso strumentale e dei ruderi, atteso che la pressione fiscale resta, in ogni caso, un ostacolo concreto allo sviluppo e alla rigenerazione delle imprese agricole.

Riforma PAC – Acli Terra comunicato

L’agricoltura italiana dovrà sopportare una riduzione del 6% degli aiuti diretti dall’Europa che, in futuro, saranno commisurati alle superfici e non alla produzione; è quanto emerso dal progetto di riforma della PAC, per il periodo 2014-2020, presentato dal Commissario Europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos, inteso ad estendere gli aiuti previsti per i vecchi 15 Stati membri agli attuali 27. Preoccupa principalmente proprio il criterio di distribuzione degli aiuti in relazione agli ettari di superficie impiegata, piuttosto che ai dati storici relativi alla produzione. In queste condizioni, l’Italia perderebbe circa 285 milioni nel 2019 ed inoltre la concessione del 30% di aiuti sarebbe condizionata al raggiungimento di particolari obiettivi di natura ambientale. Molto negativo il giudizio di Acli Terra, soprattutto con riferimento agli effetti dannosi che un tale progetto può avere sull’agricoltura italiana che, generalmente, fa della qualità e della tipicità delle sue produzioni la sua principale caratterizzazione. L’Associazione confida sulla possibilità che, nel lungo periodo di negoziazione, che Governo nazionale e Parlamento europeo dovranno impegnare per tutto il 2012, possa prendere forma una “proposta italiana” all’altezza degli impegni strategici che la PAC deve assicurare. «E’ una situazione che penalizza gravemente la nostra agricoltura – sostiene Michele Zannini, Presidente nazionale di Acli Terra – anche considerando che mancano interventi diretti a sostenere produzione e competitività, fattori irrinunciabili per il ruolo di una Politica Agricola Comune destinata a tutelare obiettivi di straordinario valore sociale, oltre che economico, come quello della produzione di derrate alimentari sicure e in quantità sufficienti, quello della gestione sostenibile delle risorse naturali, con azioni a favore del clima, e quello del mantenimento dell'equilibrio territoriale e della diversità delle zone rurali».

IMU rurale – Acli Terra Comunicato stampa

Il comparto agricolo italiano, già gravato da numerose calamità naturali che lo hanno messo in ginocchio e dal recente blocco degli autotrasportatori, sta per subire un’ulteriore stangata che potrebbe portare alla chiusura di un’impresa agricola su tre. l'Imu per i fabbricati rurali e l'aumento degli estimi catastali per i terreni agricoli, previsti dalla manovra del Governo Monti, metterebbero seriamente a rischio la stragrande maggioranza delle attività produttive nelle campagne italiane. «Si tratta di imposte certamente eccessive per il comparto, caratterizzato, per la maggior parte, da imprese piccole e a conduzione familiare – sostiene Michele Zannini, Presidente nazionale di Acli Terra – che già sono oppresse da oneri burocratici e previdenziali decisamente insostenibili. Il rischio è che, con la tassazione, di fatto, di quelli che sono mezzi di produzione, come terreni agricoli, fabbricati rurali, stalle e fienili, cascine e capannoni, si consegua inevitabilmente la chiusura di molte aziende e cooperative e la perdita di centinaia di posti di lavoro con effetti pesanti sull’intero settore di vitale importanza. Chiediamo al Governo di rimodulare l’Imposta Municipale Unica sui beni rurali, innanzitutto con l’applicazione di un’aliquota decisamente più bassa per le imprese agricole e le fattorie rurali. Ancora più urgente è l’assoluta cancellazione dell’imposta per le pertinenze produttive, applicando una distinzione tra le rendite fondiarie e tutti gli immobili necessari alla produzione. Infine, la nostra Associazione chiede che i “ruderi”, ovvero quei fabbricati rurali non utilizzati, tantissimi in Italia, non vengano classificati né come beni abitativi (per evitare l’applicazione della relativa aliquota IMU), né come immobili per strumenti produttivi, in quanto sarebbero destinati all’abbattimento, comportando costi elevatissimi e un danno enorme al patrimonio storico e immobiliare del Paese.»

La nona edizione della Fiera Agricola

A Pastorano, in provincia di Caserta, si è tenuto dal 24 al 28 Aprile 2013 un evento valutato da Acli Terra di straordinaria importanza ad un tempo economica e sociale: “La nona edizione della Fiera Agricola” che ha espressamente proposto, oltre i tradizionali momenti espositivi, un percorso di riflessione e di confronto, tra soggetti a vario titolo interessati, dalle Istituzioni agli Enti locali e a protagonisti autorevoli dell’Associazionismo agricolo, sul tema ormai strategico “Coltiviamo la ripresa”. Alla giornata conclusiva ha preso parte il Presidente nazionale di Acli Terra, Michele Zannini, che ha sottolineato «il valore emblematico di un avvenimento che connette le molteplici problematiche del comparto agroalimentare con il ruolo dell’Associazionismo professionale e produttivo, le questioni prioritarie della qualità delle produzioni, della difesa di beni fondamentali, come l’acqua, il suolo, l’aria, di cui l’agricoltura è il naturale custode e, non ultima, quella del consumo responsabile, con l’urgenza di una politica nazionale ed europea in grado di riconoscere la centralità che merita l’intero comparto. Si tratta di questioni – per Zannini – ormai ineludibili che caratterizzeranno i tratti di una nuova fase dello sviluppo che serve alla società italiana ed in modo particolare al mezzogiorno».

Legge Regionale della Campania sull’Agricoltura sociale il seminario di Acli Terra.

Domani, 10 maggio 2013, a Napoli si terrà un seminario, promosso da Acli Terra, sulla Legge Regionale della Campania per l’Agricoltura sociale. « Acli Terra, in Campania, ha già sperimentato la pratica di un confronto diretto e costruttivo, in un Seminario specifico di approfondimento della Legge regionale sull’Agricoltura sociale – ha dichiarato il Presidente nazionale di Acli Terra, Michele Zannini – che si rinnoverà, non casualmente, presso la sede delle Acli, con l’Assessorato e con funzionari competenti della Regione Campania, per cominciare a conoscere struttura e contenuti del relativo Regolamento di attuazione. L’agricoltura sociale non è un’altra agricoltura, non è una diversione dall’agricoltura intesa in maniera classica; è, invece, un’agricoltura che si completa, che consolida relazioni di comunità, che interviene in maniera ancora più pregnante sulle qualità ambientali e paesaggistiche dello spazio rurale, che custodisce saperi e tradizioni, che, in definitiva, “trattiene e rigenera” valori di comunità destinati probabilmente a perdersi. Siamo certi – sostiene Zannini – che l’agricoltura sociale può svolgere un ruoloincisivo sul modello di sviluppo della Regione nel suo complesso e può predisporre condizioni che dovranno dar vita ad un modello di welfare tipicamente “rurale”, più che semplicemente (si fa per dire) agricolo.» Uno sviluppo destinato ad integrare e qualificare processi produttivi da destinare, più ed oltre che al mercato, alla soddisfazione di bisogni peculiari di persone segnate da condizioni di fragilità. Acli Terra scommette sulla capacità di innovazione straordinaria che l’agricoltura sociale potrà mettere in campo se sarà effettivamente posta in condizione di integrare economie locali ed offerte di servizi alle persone. Per il Presidente Zannini, il ruolo della Regione Campania e dell’Assessorato è fondamentale perché può mettere in relazione soggetti pubblici, soggetti del Terzo Settore e soggetti anche privati, ma dotati di un paradigma sociale esplicito, su un terreno di concreta sussidiarietà per un’economia civile in grado di alimentare anche una [...]

ODG Senato su OGM

Acli Terra esprime soddisfazione per l’ordine del giorno approvato dal Senato sugli OGM, soprattutto in considerazione di una scelta di campo che non risulta pregiudizialmente contraria nei confronti della necessità di promuovere ricerca scientifica e tecnica in agricoltura. Una posizione non oscurantista, come ribadisce il Presidente di Acli Terra, Michele Zannini: «che, per quanto ci riguarda, è dettata non da pregiudizi di natura ideologica, ma sempre dalla fondamentale considerazione dei valori di qualità e specificità dell’agricoltura italiana». Per Acli Terra, infatti, la vera urgenza è quella di sostenere lo sviluppo delle straordinarie capacità dell’agricoltura italiana di stare sul mercato per le eccellenze che è in grado di assicurare. Nondimeno va consolidata la sua vocazione a proteggere i territori ed i paesaggi e, con essi, le biodiversità, in una condizione in cui le comunità rurali e l’ambiente trovino effettive opportunità di salvaguardia e di sviluppo. La clausola di salvaguardia in questa prospettiva è uno strumento fondamentale, per Acli Terra, per assicurare che le innovazioni scientifiche siano coerenti, soprattutto negli effetti applicativi, con un’idea fondamentale per la quale i territori agricoli, le comunità rurali ed, in genere, l’ambiente nel quale vogliamo vivere “responsabilmente” siano preservati da rischi di inquinamento genetico.

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