Comunicati Stampa

Acli Terra: Un bilancio al ribasso per l’Europa e la sua agricoltura

Perplessità e preoccupazioni qualificano il giudizio di Acli Terra sulle conclusioni cui è pervenuto il Consiglio Europeo nella previsione di Bilancio approvata per il periodo 2014/2020, che registra una riduzione, rispetto al più recente strumento finanziario pluriennale, di oltre 34 miliardi. Interessi nazionali diversi e contrastanti hanno condizionato la faticosa trattativa fino a determinare una mediazione di compromesso al ribasso, che concorre ad indebolire le possibilità di adottare una politica agricola vera dell’Unione. L’Europa, sempre più imbrigliata in contesti di recessione, ha bisogno di programmi di crescita e di sviluppo per contrastare questioni drammatiche come quelle del lavoro, sempre più scarso, e le crisi climatiche ed ambientali che danneggiano irrimediabilmente le qualità della vita nel suo complesso. Il compromesso europeo, considerato soddisfacente dal Presidente Monti, perché, nel saldo conclusivo, sono stati assegnati fondi aggiuntivi per lo sviluppo delle aree rurali del Mezzogiorno e per l’occupazione giovanile nell’ambito del Capitolo dei Fondi per la politica di coesione, in realtà non soddisfa la domanda prevalente del mondo agricolo italiano di vedersi riconosciuto il valore della qualità e tipicità delle sue produzioni.

Acli Terra si mobilita con Coldiretti contro il falso Made in Italy

L’Associazione professionale agricola delle Acli aderisce alla mobilitazione “L’Alleanza per il Made in Italy”, promossa da Coldiretti e organizzata per oggi, a Roma, in piazza Montecitorio. La manifestazione ha lo scopo di affermare l’urgenza e il bisogno di tutelare e rispettare il marchio Italia, quale principale patrimonio del Paese, troppo spesso usurpato. Numerosi sono, infatti, i casi di contraffazione, non ultimo quello del falso Made in Italy di Stato rappresentato dal “pecorino” prodotto in Romania con le risorse economiche e i finanziamenti dello Stato italiano. “Siamo al fianco di Coldiretti e di tutte le Associazioni dei consumatori e degli ambientalisti, insieme ai cittadini e ai rappresentanti delle Istituzioni, che oggi parteciperanno alla protesta contro l’ennesimo caso di disattenzione nei confronti del settore agroalimentare – è quanto affermato da Michele Zannini, presidente nazionale di Acli Terra – . Bisogna distinguere tra quello che rappresenta il valore positivo dell’internazionalizzazione del Made in Italy e il rischio, fortissimo, di delocalizzazione, con il quale lo Stato permette di farsi concorrenza da solo, sfruttando il valore evocativo dell’italianità a proprio discapito ma a favore dei paesi esteri.”

Acli Terra: Grazie a sua Santità Benedetto XVI

La decisione di Sua Santità Benedetto XVI di dare termine al suo Pontificato, per assicurare alla Chiesa una guida in grado, anche “fisicamente”, di interpretare con forza la Sua missione universale, è ricca di segni di dignità e di coraggio, improntati ad un’idea esemplare di servizio a tutta l’umanità, non solo ai credenti. Acli Terra apprezza, con devozione filiale, la generosità di un gesto che si manifesta come una testimonianza purissima di obbedienza alla volontà imperscrutabile e misteriosa di Nostro Signore. L’Associazione agricola delle Acli ricorda il valore emblematico di un Magistero che ha insegnato a credere che, nel millennio che viviamo, ricco di complessità e contraddizioni, a volte inestricabili, è possibile e perfino necessario coltivare regole e comportamenti in grado di introdurre segni di umanizzazione nel mercato, nella prospettiva di un’economia sociale in grado di rigenerare valori di giustizia, di solidarietà e di cooperazione fraterna tra gli uomini. Acli Terra ha appreso dal Magistero di Benedetto XVI la lezione che l’ha indotta a maturare, tra l’altro, un’attenzione peculiare alla dimensione sociale dell’agricoltura ed in particolare alla sua capacità di destinare il cibo, sua produzione principale, non solo all’obiettivo di sfamare gli uomini, ma anche a quello di promuovere contestualmente valori di fraternità e di pace. Con lungimiranza profetica – ricorda il Presidente di Acli Terra, Michele Zannini, - il Santo Padre ha detto alle organizzazioni agricole : “In questo momento nel quale ai tanti problemi che investono l’attività agricola si affiancano nuove opportunità per contribuire ad alleviare il dramma della fame, voi potete operare perché, attraverso la garanzia di un’alimentazione rispondente ai bisogni, ogni persona possa crescere secondo la sua vera dimensione di creatura fatta a somiglianza di Dio.”

Acli Terra: emendamento IMU verso equità fiscale ma non ancora soddisfacente.

Acli Terra prende atto della disponibilità manifestata dal Governo per provvedimenti intesi ad adeguare le decisioni annunciate, inerenti l’IMU rurale, all’esigenza di misure più temperate ed eque per i patrimoni agricoli. Il recente emendamento al decreto fiscale prevede, infatti, che il gettito in agricoltura non debba superare, per l'anno in corso, un contributo aggiuntivo di 135 milioni di euro per i fabbricati rurali ad uso strumentale e di 89 milioni di euro per i terreni. «Risulta tuttavia inconcepibile che i patrimoni strumentali agricoli vengano tassati da un’imposta che, di fatto, scoraggia le imprese, soprattutto quelle familiari e di piccole dimensioni, che rappresentano un presidio straordinario per la custodia del territorio, per la tutela dell’ambiente e la valorizzazione delle tipicità locali – è quanto dichiarato dal Presidente nazionale di Acli Terra, Michele Zannini – . L’economia agricola italiana, già tartassata dai costi altissimi che derivano, oltre che dalla burocrazia, dai processi in atto di globalizzazione dei mercati e della distribuzione e dall’atteggiamento poco critico dei consumatori, che preferiscono scelte orientate sempre più dalla propaganda commerciale piuttosto che dalla qualità, deve essere alleggerita di un ennesimo carico fiscale che oggettivamente minaccia la sopravvivenza di un settore fondamentale per la ripresa economica e sociale del Paese». Ribadisce inoltre Acli Terra la posizione, già rappresentata, relativa alla necessità che i “ruderi”, ovvero quei fabbricati rurali non utilizzati, tantissimi in Italia, non vengano individuati né come beni abitativi, né come immobili per strumenti produttivi e, semmai, classificati e protetti per l’intrinseco patrimonio di documentazione storica e culturale che rappresentano.

PREOCCUPAZIONE DI ACLI TERRA PER LE PROTESTE IN SICILIA.

“Danni ingenti all’intera economia della Sicilia e del Paese, innanzitutto per gli agricoltori” è quanto rilevato dal Presidente nazionale di Acli Terra, Michele Zannini, per effetto delle proteste del Movimento dei Forconi. Agricoltori, allevatori, autotrasportatori e pescatori stanno paralizzando l’Isola e le Regioni limitrofe da qualche giorno. “Il rischio è che la protesta, seppur legittima nelle intenzioni, incida negativamente sulle condizioni della già precaria economia della Regione e danneggi, irreparabilmente, la commercializzazione dei prodotti agricoli siciliani. E’ dovere del Governo regionale e nazionale affrontare la situazione per trovare urgentemente un accordo con i rappresentanti del movimento che lamentano, sostanzialmente, i continui rincari dei beni primari come i pedaggi autostradali e le accise sul carburante. La protesta, che somma difficoltà enormi sopportate dal comparto agricolo e da quello dei trasporti per effetto della manovra economica in atto, deve essere necessariamente trasformata in un confronto produttivo con gli organi di Governo, perché, mancando scelte di crescita, oltre che di rigore, tutta l’economia è proiettata a registrare sempre più limiti di espansione e di sviluppo. Quello siciliano è un segnale di grave allarme per l’intera economia nazionale e la politica deve riprendersi immediatamente le sue responsabilità per orientare scelte a tutela di interessi generali.”  

Per Acli Terra più tutele, meno voucher.

Acli Terra esprime preoccupazione per gli effetti che può produrre l’approvazione dell’Art. 11 del DDL sulla riforma del Mercato del Lavoro, che prevede l’utilizzo generalizzato dei voucher nel comparto agricolo. Per l’Associazione professionale agricola delle Acli, il provvedimento potrebbe, in sostanza, ridurre le già modeste tutele vigenti per il lavoro stagionale in agricoltura, fino a toccare sostanzialmente l’entità dell’indennità di disoccupazione con i requisiti ridotti e mettere a rischio, dunque, il raggiungimento del diritto alla pensione, mentre è certo che comporterebbe, comunque, un taglio delle prestazioni pensionistiche. «In realtà, - chiarisce il Presidente nazionale di Acli Terra, Michele Zannini, - le attività agricole di carattere stagionale non sono mai, in senso stretto, propriamente “occasionali”, perché spesso durano alcuni mesi e, in ogni caso, rappresentano circa il 90% del lavoro dipendente in agricoltura. Mentre si pensa di assicurare maggiore flessibilità, è reale il pericolo di danneggiare proprio i lavoratori più precari, che vedrebbero estesa per loro una pratica di riduzione di diritti previdenziali, assistenziali e contrattuali. Il voucher, alla sua origine, fu adottato per lavori occasionali come principalmente sono quelli di studenti e pensionati; non può essere considerato sullo stesso piano il lavoro agricolo stagionale che interessa oltre un milione di lavoratori, destinati, molto probabilmente, a subire anche soprusi di imprenditori senza scrupoli e di caporali sempre ben organizzati nel controllo del lavoro agricolo stagionale, particolarmente quello di immigrati, i più esposti a pratiche di lavoro nero.» Acli Terra confida in una radicale riconsiderazione del problema, nell’ottica di confermare i voucher come uno strumento limitato e finalizzato di regolarizzazione di rapporti di lavoro effettivamente del tutto accessori ed occasionali.

Gli auguri di Acli Terra al neo Ministro Nunzia Di Girolamo.

Michele Zannini, Presidente nazionale di Acli Terra, anche a nome della Presidenza e della Direzione generale dell’Associazione, augura buon lavoro al nuovo Ministro delle Politiche Agricole, Nunzia Di Girolamo. L’Associazione professionale agricola delle Acli conferma al Ministro l’auspicio di un impegno particolarmente indirizzato alla riforma della Pac, per una politica comunitaria che riconosca all’agricoltura il valore inconfutabile del suo primato economico e civile, in grado di concorrere, in senso lato, al “bene comune”. La fase è particolarmente interessante se si considera l’urgenza di una riproposizione della politica agricola europea nell’ottica di riconoscere, insieme alle grandi potenzialità economiche e sociali del comparto, anche il valore di funzioni che svolge nella custodia dei territori, dei paesaggi e delle tipicità. Una nuova politica agricola, nazionale e comunitaria, per Acli Terra deve farsi carico di sostenere al comparto tutta la centralità che merita.

Earth Day: la terra un bene da proteggere sempre.

«L’Earth Day, la giornata dedicata alla Terra, è la celebrazione mondiale delle meraviglie del Creato, acqua, aria, clima, terra. Rappresenta anche una buona occasione per porre attenzione allo stato di salute del nostro pianeta e del territorio italiano in particolare. – È quanto affermato dal Presidente di Acli Terra, Michele Zannini, che richiama alcuni dati importanti relativi alla situazione del patrimonio agricolo in Italia. – Circa 1,2 milione di aziende agricole sono state costrette a chiudere a causa di modelli di sviluppo non sostenibili, che non hanno tutelato le vocazioni del territorio e la tipicità dei suoi prodotti; 2,15 milioni di ettari di terra coltivata sono stati distrutti a causa della cementificazione, mentre il pericolo di alluvioni e di frane, ormai incontenibile, mette a rischio circa il 10% del suolo. A partire da questi dati c’è da mettere in discussione il modello di produzione agricola di tipo tendenzialmente industriale ed intensivo – sostiene ancora Zannini – che dà origine a fenomeni di inquinamento, danneggia il patrimonio di biodiversità di cui la natura dispone, provoca l’estinzione di razze animali e di piante e attacca, in genere, il clima e l’acqua, risorse essenziali per la vita dell’uomo. Vanno protetti i paesaggi agrari minacciati dall’abbandono, dall’incuria umana e dalla mancata tutela che generano rischi permanenti di dissesto idrogeologico, mentre è indispensabile un rinnovato impegno, anche legislativo, per azioni concrete e misurabili di salvaguardia dei territori e per politiche agricole a sostegno di uno sviluppo che difenda dalle devastazioni valorizzando tutte le potenzialità dei paesaggi rurali. Nondimeno, serve recuperare saperi e tradizioni territoriali nell’ottica di valorizzare le produzioni locali ed educare a consumi sempre più consapevoli.»

Zannini (Acli Terra), Papa Francesco, una speranza per i semplici di tutto il mondo

“Acli Terra esprime immensa gioia per l'elezione del nuovo Pontefice, Francesco, che rappresenta per tutti un importante segnale della volontà della Chiesa di aprirsi a nuovi orizzonti culturali e di evangelizzazione nel segno della universalità del suo Magistero.” È quanto espresso da Michele Zannini, Presidente nazionale di Acli Terra. “Il nostro auspicio è che il Pontefice continui il prezioso impegno del suo predecessore, Benedetto XVI, anche a sostegno dei valori sociali ed economici incarnati dal lavoro agricolo, risorsa imprescindibile ed indispensabile per la pace e l’affermazione della dignità dell’uomo. La scelta del nome, Francesco, è un chiaro riferimento ai legami tra il Santo ed il patrimonio di valori essenziali e fondamentali propri della natura e della semplicità della vita contadina; sono temi che caratterizzano la scelta di Acli Terra di promuovere tutto il bene che possono esprimere persone, comunità e territori della civiltà rurale.”

Comunicato Imu – delega fiscale

Il Disegno di Legge appena approvato, che reca delega al Governo in materia fiscale, presenta significative novità in relazione all’Imu agricola, che Acli Terra rileva per la possibilità che hanno di alleviare, in parte, l’impatto della manovra fiscale in agricoltura. I terreni agricoli non sarebbero più sottoposti a revisione del sistema catastale, mentre, per quanto riguarda le imposte sui redditi, le nuove misure contenute nel Disegno di Legge, specificamente destinate alle imprese, non si applicherebbero al settore agricolo, per il quale rimane confermato l’attuale sistema basato sul reddito agrario derivante dal catasto. Il Ministero delle Politiche Agricole, inoltre, di concerto con quello dell’Economia, potrà riclassificare i Comuni e riposizionarli, alla luce della effettiva redditività, nelle categorie di Comuni svantaggiati o montani. L’Imu, in pratica, non viene cancellata, ma da essa saranno esentati i fabbricati rurali ad uso strumentale ubicati nei Comuni montani o parzialmente montani, mentre si applicano una franchigia, fino a 6.000 euro di valore, ed una riduzione d’imposta, fino a 32.000 euro di valore. Infine, l’acconto previsto per giugno 2012 sarà ridotto del 30%, mentre si conferma l’impegno del Governo di ridurre l’aliquota per il versamento di dicembre, ove il gettito effettivamente verificato fosse superiore alle previsioni di entrata. Per Acli Terra è apprezzabile che il Consiglio dei Ministri abbia sostanzialmente riconosciuto la peculiarità del comparto agricolo ed individuato provvedimenti che tendono a riconoscerne lo stato di grande difficoltà economica che sta attraversando. Un segnale importante, che va però ulteriormente migliorato nella direzione della totale esenzione dall’Imu dei fabbricati rurali destinati ad uso strumentale e dei ruderi, atteso che la pressione fiscale resta, in ogni caso, un ostacolo concreto allo sviluppo e alla rigenerazione delle imprese agricole.

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