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Agricoltura sociale: un bilancio a dieci anni dalla Legge 141/2015

A dieci anni dall’approvazione della Legge 141/2015, che ha dato pieno riconoscimento normativo all’agricoltura sociale in Italia, Acli Terra promuove un momento di confronto e approfondimento per fare il punto sui risultati raggiunti, sulle buone pratiche sviluppate e sulle prospettive future del settore. L’iniziativa si terrà giovedì 6 novembre 2025 presso Acli Lombardia (Via Luini 5, Milano). L’evento è organizzato da Acli Terra in collaborazione con l’Associazione Nazionale BioAgricoltura Sociale (BioAS) e con il sostegno di Acli Lombardia e AcliTerra Lombardia. "La nostra Associazione ha sempre sottolineato l'importanza dell'agricoltura sociale per il nostro Paese - ha dichiarato il presidente nazionale di Acli Terra, Nicola Tavoletta - ed è altrettanto rilevante affermare che essa non deve competere con un'agricoltura a scopo economico. È infatti necessario che nelle Regioni l' A.S. venga preservata dalla convenzione sulla produttività." I lavori si apriranno alle ore 10.30 con i saluti istituzionali di Martino Troncatti, Presidente Acli Lombardia, Gianluca Comazzi, Assessore regionale al Territorio e sistema verde, e dell’On. Maria Chiara Gadda, Vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. Seguirà, alle ore 11.00, la tavola rotonda “Un bilancio a dieci anni dall’approvazione della Legge 141/2015”, coordinata da Nicola Tavoletta, Presidente nazionale Acli Terra, e Salvatore Cacciola, Presidente nazionale BioAS. Interverranno Alessandra Pesce (CREA), Giulia Granai (Università di Pisa), Michele Zannini (Acli Terra Nazionale) e Stefano Frisoli (BioAS e Caritas Ticino). La seconda sessione, alle ore 12.30, sarà dedicata alle “Esperienze di agricoltura sociale in Lombardia”, coordinata da Filippo Pinzone (AcliTerra Lombardia) e Marco Zanchi (Biodistretto Agricoltura Sociale di Bergamo). Porteranno la loro testimonianza Licia De Angelis (BioAS Lombardia e Cooperativa Biplano Bergamo), Cristina Micheloni (AIAB nazionale), Davide Cassina e Giannandrea Nicolai (Coop. Famiglia Ottolini di Suardi, Pavia), Edoardo Curioni e [...]

Family Farm, Impresa Familiare Rurale – il documento online

E' finalmente disponibile il testo del documento, elaborato da un team di esperti coordinato dal Professor Attilio Celant, che propone soluzioni concrete sul ruolo dell’azienda familiare come motore dello sviluppo sostenibile. Il documento è stato presentato da Acli Terra e AGCI a Ginevra in un'audizione con l'Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, mons. Ettore Balestrero. Scarica qui il testo sulle FAMILY FARM

Acli Terra al III Incontro Internazionale su Mediterraneo e Lion Fish

Il Presidente Nicola Tavoletta propone l’istituzione di un’Autorità Mediterranea per l’Acquacoltura Sostenibile. Il Presidente Nazionale di Acli Terra, Nicola Tavoletta, è intervenuto oggi al III Incontro Internazionale su Mediterraneo e Lion Fish, tenutosi nel Principato di Monaco presso la Stelios Philanthropic Foundation. Nel suo intervento, Tavoletta ha evidenziato come la crescente presenza di specie aliene nel Mediterraneo rappresenti un segnale importante della necessità di intervenire sull’equilibrio dell’ecosistema marino e sulla sostenibilità alimentare. In questo contesto, Acli Terra pone al centro del dibattito internazionale lo sviluppo dell’acquacoltura sostenibile, considerandolo uno strumento essenziale per la tutela del benessere animale e ambientale, oltre che una risposta concreta alla crescente domanda di pesce nell’alimentazione comune. Per armonizzare le pratiche e garantire un approccio condiviso nel rispetto dell’ambiente marino, Acli Terra propone l’istituzione di un’Autorità Mediterranea per la regolamentazione e lo sviluppo dell’acquacoltura sostenibile, al fine di evitare differenze tra i vari Paesi del bacino e promuovere una gestione coordinata e responsabile delle risorse.

“Lionfish in the Mediterranean III”: scienza, società e governance insieme a Monaco per affrontare la sfida del pesce leone

Monaco, 13–15 ottobre 2025 – Si terrà a Monaco la terza edizione della conferenza internazionale “Lionfish in the Mediterranean”, promossa dalla CIESM – Commission Internationale pour l’Exploration Scientifique de la Méditerranée e da ELAFONISOS Eco, con il supporto di Acli Terra come partner professionale e sociale. L’evento riunirà ricercatori, istituzioni, rappresentanti della società civile e operatori economici provenienti da diversi Paesi del Mediterraneo, con l’obiettivo di analizzare l’impatto dell’invasione del pesce leone (Pterois miles) e di costruire insieme soluzioni sostenibili e modelli di sviluppo condivisi. “La ragione di questa conferenza – spiega Laura Giuliano, direttore generale della CIESM – è quella di far incontrare i mondi della ricerca, della società e della governance. In particolare, attraverso la collaborazione con realtà come Elafonisos Eco e con il sostegno delle istituzioni, vogliamo trasformare l’emergenza ‘lionfish’ in una risorsa con potenziale economico, immaginando insieme un modello di sviluppo sostenibile e replicabile nel Mediterraneo.” Durante le tre giornate di lavori, Lionfish in the Mediterranean III affronterà temi centrali come l’ecologia e la biologia marina, le prospettive socio-economiche legate alla gestione delle specie aliene invasive, la creazione di una filiera sostenibile per la valorizzazione del pesce leone e la sensibilizzazione del pubblico. A Elafonisos Eco, guidata da Enrico Toja, sarà affidata la presentazione delle attività di ricerca e dei progetti di networking condotti tra le isole del Mediterraneo, veri e propri laboratori di sostenibilità ambientale. Acli Terra, partner della conferenza, svolge un ruolo fondamentale nel favorire il dialogo tra i diversi settori coinvolti – dal mondo scientifico a quello della pesca e delle marinerie – e nel promuovere una tutela del mare e delle comunità costiere. Il presidente nazionale Nicola Tavoletta interverrà nella sessione del 13 ottobre per presentare le iniziative di Acli Terra a sostegno della pesca sostenibile e della valorizzazione delle economie [...]

Acli Terra e AGCI all’ONU per la promozione dell’impresa familiare nell’agroalimentare

Acli Terra e AGCI (Associazione Generale delle Cooperative Italiane) sono state ricevute oggi a Ginevra per un’audizione con l’Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, mons. Ettore Balestrero. L’incontro, volto a presentare un’analisi e proposte sul ruolo dell’azienda familiare come motore dello sviluppo sostenibile, ha riscosso il pieno appoggio del diplomatico. Durante l’audizione è stato illustrato un documento, elaborato da un team di esperti coordinato dal Professor Attilio Celant, che propone soluzioni concrete per il settore. Tra le proposte chiave del documento figurano: La promozione di percorsi formativi specializzati per i giovani, come gli ITS, per favorire il ricambio generazionale. L’incentivo alla digitalizzazione per colmare il “digital divide” e migliorare la competitività delle imprese. La creazione di “hub sociali” per rompere l’isolamento dei territori rurali e renderli più attrattivi. Nicola Tavoletta, Presidente Nazionale di Acli Terra, ha sottolineato l’importanza della missione: “Questa trasferta a Ginevra è stata fondamentale per tracciare una ‘road map’ che valorizzi la forza economica e sociale del modello dell’impresa familiare nell’agroalimentare. Il nostro obiettivo è rafforzarlo in Italia e in Europa ed esportarlo anche nei Paesi in via di sviluppo. È un modello che ha bisogno di maggiori diritti per i suoi componenti, in particolare sul welfare, ma anche di investimenti in formazione, tecnologia e infrastrutture. Dobbiamo rendere desiderabile l’idea di essere dirigenti in un’impresa familiare, dimostrando che non si tratta di un percorso di serie B rispetto ad altre realtà”. Una impresa epocale come confermato da Antonello Capua, Presidente di AGCI Agroalimentare “Le Family Farm non sono soltanto unità produttive: sono presidi sociali, culturali e ambientali. Hanno garantito per decenni la coesione territoriale, la solidarietà intergenerazionale e la resilienza delle comunità rurali. Ma oggi, la crisi demografica, la [...]

Vendemmia 2025 ottima, ma dazi e sanzioni danneggiano i nostri produttori

Nonostante la vendemmia 2025 si preannunci ottima sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, un’ombra di incertezza incombe sul futuro del settore vitivinicolo italiano a causa delle politiche internazionali su dazi e sanzioni. Lo dichiara Nicola Tavoletta, Presidente nazionale di Acli Terra. “Le notizie che arrivano dai nostri viticoltori offrono un quadro eccellente per la vendemmia 2025, grazie a un ciclo estivo favorevole, con un giugno caldo e abbondanti piogge ad agosto”, ha aggiunto Tavoletta. “In tutte le regioni, da Nord a Sud, la qualità dell’uva è valutata di altissimo livello. In Veneto, ad esempio, ci aspettiamo un aumento dei quantitativi tra il 3 e il 5%, mentre in Franciacorta si è registrato un equilibrio climatico ideale. Anche in Sicilia, seppur sotto media, la produzione è superiore del 10% rispetto al 2024”. Dati positivi disturbati dall’ombra delle politiche internazionali. “È inaccettabile – continua il Presidente di Acli Terra – che i nostri prodotti agroalimentari, simbolo del Made in Italy, vengano mortificati. Ci siamo giocati mercati fondamentali come quello degli Stati Uniti e della Russia. “È inaccettabile che le nostre eccellenze agroalimentari, come il vino e la mozzarella di bufala, siano ostacolate da dazi e sanzioni che minacciano la loro competitività sui mercati esteri”, ha dichiarato Tavoletta. “Il vino, che non avrebbe dovuto subire dazi, oggi è soggetto a tassazione del 15% a vantaggio di altri settori come l’automotive. Pensiamo al Moscato piemontese che realizza all’estero oltre il 90% del proprio fatturato con un’esposizione forte su due mercati: quello russo per l’Asti Spumante e gli Usa per il Moscato d’Asti”. “Non possiamo vendere la mozzarella di bufala in Russia per le sanzioni,” ha aggiunto ancora Tavoletta. “È evidente che né il vino né la mozzarella [...]

Il Master MARAC dell’Università di Camerino Riconosciuto come ‘Good Practice’ Europea nella Blue Economy* *Felicitazioni dalla presidenza nazionale di Acli Terra

"È un *grande riconoscimento per il Prof. Alberto Felici, Direttore del Master in Management Aree e Risorse Acquatiche Costiere (MARAC) e protagonista in Acli Terra," ha dichiarato il presidente nazionale di Acli Terra, Nicola Tavoletta*. "In maniera corale lo abbracciamo per il successo internazionale. *Sarà con noi al 3° Forum sull'Adriatico dal 22 al 24 agosto a Rimini*". Il Master, giunto alla sua ventesima edizione, è stato infatti inserito nel ristretto elenco europeo delle “good practices” nel settore della Blue Economy. Il prestigioso riconoscimento è arrivato all'interno del progetto europeo *“WINBLUE – Women IN the BLUe Economy”, che ha l'obiettivo di individuare le iniziative che hanno maggiormente contribuito alla parità di genere e all'emancipazione femminile nel settore*. Il Master MARAC si conferma un punto di riferimento per l'alta formazione a livello internazionale, come dimostra anche il suo coinvolgimento in un progetto di cooperazione con il Ministero della Pesca del Kenya, dove si occupa di formazione sulla gestione sostenibile delle risorse e sull'inserimento lavorativo di donne e ragazzi con disabilità sensoriali. "Questo risultato è frutto non solo dell'alta percentuale di studentesse che si iscrivono al Master, ma soprattutto del loro inserimento professionale," ha affermato il Prof. Felici. "Abbiamo sempre puntato sulla parità di genere, e ora stiamo lavorando attivamente per portare questi valori all'interno dello sviluppo delle filiere ittiche nei paesi in via di sviluppo."

La Birra protagonista nelle preferenze degli Italiani: produzione e consumi in crescita

La birra continua a essere un prodotto di punta per il mercato italiano, confermando il suo ruolo di bevanda amata e versatile. *L'Italia si posiziona come il decimo produttore di birra in Europa, con oltre 17 milioni di ettolitri prodotti nel 2024*, come evidenziato dal Report BarthHaas 2024/25. Nonostante un leggero calo nel consumo pro-capite, che si attesta a 36,4 litri, il settore ha registrato un notevole *aumento nel consumo di birre analcoliche, con un +13,4%*. Il consumo totale di birra nel Paese ha raggiunto i 21,5 milioni di ettolitri, segnando un incremento dell'8,45% rispetto ai dati del 2017 (European Beer Trends 2024, Brewers of Europe). Questo trend positivo si mantiene nonostante un contesto geopolitico incerto, a dimostrazione della forza del prodotto nel paniere degli acquisti degli italiani. *La birra è sempre più apprezzata come prodotto conviviale, ideale per accompagnare i pasti sia a casa che fuori*. Sebbene il consumo "fuori casa" abbia registrato un lieve calo, in linea con lo scenario internazionale, il settore della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) mostra segnali di ripresa, con un +0,7% a maggio (dati Circana). "*La birra è da sempre un simbolo di socialità e aggregazione* - dichiara il Presidente Nazionale di Acli Terra Nicola Tavoletta* - ed è un prodotto che unisce, che sia durante un pasto in famiglia o una serata tra amici. La sua capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato, come dimostrato dalla crescita delle birre analcoliche, *ne conferma la vitalità e l'importanza culturale ed economica per il nostro Paese*". Questi dati confermano la resilienza e l'attrattiva della birra nel mercato italiano, consolidandone la presenza nelle abitudini di consumo e nel contesto sociale del Paese.

L’Italian Sounding: una minaccia da combattere con Blockchain e Innovazione

II Fascino del "Made in Italy" di Enrico Sgariboldi Dal Parmigiano Reggiano ai prosciutti, dalle calzature di lusso al design d'arredamento, il "Made in Italy" è sinonimo di eccellenza e qualità in ogni angolo del globo. Ma dietro questa icona si cela un'ombra sempre più lunga: l'Italian Sounding, un fenomeno che erode miliardi di euro all'economia italiana e inganna milioni di consumatori. A differenza della contraffazione pura, che riproduce marchi e prodotti identici, l'Italian Sounding si insinua nelle maglie dell'ambiguità, utilizzando nomi, colori, simboli o iconografie che richiamano l'Italia senza che il prodotto abbia alcuna origine o legame con il nostro Paese. È un inganno sottile ma potente, che sfrutta la reputazione secolare dei prodotti italiani per trarre profitto illecito. Questo articolo si propone di fare luce sull'entità del problema dell'Italian Sounding, esplorando non solo le sue implicazioni economiche e reputazionali, ma anche le strategie innovative messe in campo per contrastarlo. In particolare, approfondiremo il potenziale rivoluzionario della blockchain e di altre soluzioni tecnologiche e legislative per garantire trasparenza e autenticità lungo tutta la filiera agroalimentare e manifatturiera italiana. L'Entità del Problema - Numeri e conseguenze Le cifre del fenomeno Italian Sounding sono impressionanti quanto allarmanti. Si stima che il valore dell'Italian Sounding superi i 100 miliardi di euro all'anno, più del doppio del valore delle esportazioni agroalimentari autentiche italiane. Il settore del cibo è il più colpito, con prodotti come il "Parmesan" americano o il "Prosciutto di Parma" prodotto in Canada che invadono i mercati mondiali, sfruttando nomi e tradizioni che appartengono esclusivamente al nostro Paese. Oltre al danno economico diretto, l'Italian Sounding erode la fiducia dei consumatori e offusca l'immagine di qualità e autenticità che l'Italia ha costruito nel tempo. Un consumatore deluso da [...]

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