Con una storia personale di volontario per l’antincendio boschivo ogni anno a gennaio impegno la nostra Associazione, Acli Terra, nel proporre alle Istituzioni misure contro gli incendi boschivi, drammatico flagello sociale ed economico italiano, oltre che ambientale.
Quest’anno, da gennaio, sono stati 18.600 gli ettari di terreno andati a fuoco contro una media degli ultimi venti anni di 9300.
Un fenomeno, per la maggioranza doloso, che colpisce la biodiversità e tutto il comparto turistico, motrice nazionale.
Abbiamo proposto in questi anni un rafforzamento del ruolo del volontariato anche nelle strategie di prevenzione e nelle attività di controllo, così come un investimento maggiore sugli strumenti tecnologici di monitoraggio e intervento.
Ci uniamo, oggi, ai colleghi della Cisl chiedendo al Governo un’implementazione degli organici dei vigili del fuoco, ora assolutamente sottodimensionati con presidi che continuano a chiudere.
Ad esempio, nella Toscana appena colpita da enormi roghi costieri, quindi in zone antropizzate, su 2500 Vigili previsti mancano 500 unità, ben il 20% in meno.
Oltre ad un impegno nella difesa del suolo, come enunciato nelle tre proposte, e sulla sicurezza non si può risparmiare, noi proponiamo anche progetti di offensiva alla desertificazione.
Un piano dalla natura comunitaria o cooperativistica.
Proponiamo che gli enti locali mettano a disposizione gratuitamente con assegnazione a bando terreni pubblici, compresi i giardini degli edifici, per la realizzazione di orti urbani gestiti da compagini formate da agricoltori locali e ristoratori.

Un grande piano di orti urbani per una rigenerazione ambientale con una finalità economica per agricoltori e ristoratori.
Innanzitutto, aumenterebbe il verde curato, riequilibrando la desertificazione urbana, poi produrremmo più prodotti in un momento in cui i limiti quantitativi nazionali sono chiaramente riconosciuti, vi sarebbe, soprattutto, un grande risparmio pubblico nella gestione territoriale, e questa produzione a km 0 qualificherebbe i ristoratori, le mense e darebbe una ulteriore fonte economica agli agricoltori.
Questi ultimi dovranno realizzare gli orti in cooperazione con i ristoratori o le mense.
Immaginiamo il piano basilico di Genova realizzato dagli agricoltori liguri e dai ristoratori del Capoluogo o il piano avocado a Catania o altro ancora.
La possibilità di fare orti misti oppure paini di coltivazioni da spendere nel commercio con marchio cittadino.
Inoltre, proporremo, tramite la nostra Commissione Affari Legislativi, una detassazione per quegli alberghi o i condomini che realizzano sulle terrazze orti con finalità alimentare.
Tali proposte già sono realizzate in tante realtà internazionali e addirittura costituiscono un elegante vanto per le comunità e le imprese.
Acli Terra è convinta assertrice dell’integrazione tra sviluppo urbano e rurale come elemento socialmente ed economicamente benefico in questa fase storica.

Non esiste più una fascia urbana e una agricola, ma le stesse si integrano con la possibilità di forti benefici per la salute pubblica.
Abbiamo le competenze tecniche per sviluppare tali progetti, la capacità aggregativa tramite i corpi intermedi, ma speriamo che non manchi la leadership politica nazionale e quella territoriale, che cerchiamo di stimolare, pensando che vi siano tanti bravi amministratori.
Questa è la sfida di un’architettura generativa che sia anche economicamente competitiva.

Nicola Tavoletta
Presidente Nazionale Acli Terra