Le consegne con i droni elettrici volanti sono una delle soluzioni più efficienti dal punto di vista energetico e delle emissioni per ogni pacco consegnato.
Lo spiega uno studio, “Drone flight data reveal energy and greenhouse gas emissions savings for very small package delivery” (Rodrigues et al., 2022), che ha analizzato 188 voli di un drone quadricottero negli Usa con carichi tra 0 e 0,5 kg, misurando consumi energetici ed emissioni di CO₂ e confrontandoli con altri mezzi di trasporto come camion, furgoni elettrici e biciclette cargo elettriche.
Dato che si parla di mezzi elettrici – che non emettono CO₂ durante la guida – lo studio calcola le loro emissioni indirette, associate a: produzione dell’elettricita’, ciclo di vita della batteria e perdite di ricarica e di trasmissione.
I risultati hanno dimostrato che i droni consumano in media 0,33 MJ per pacco, producendo circa 70 grammi di CO₂ equivalente. I furgoni elettrici, invece, consumano 0,47 MJ ed emettono circa 99 grammi di CO₂ per pacco: i droni risultano quindi più efficienti, con un risparmio energetico del 30% e minori emissioni.
In Italia, i droni per trasporto commerciale sono in fase di sperimentazione avanzata, con progetti chiave come Amazon Prime Air che ha testato le consegne in Abruzzo, pur avendo recentemente sospeso il progetto, e l’interesse di player come Poste Italiane e DHL per aree difficili. La normativa italiana, gestita da ENAC e ENAV, è vista come favorevole, ma il settore deve ancora superare ostacoli normativi ed economici per una piena operatività, mirando a logistica dell’ultimo miglio, aree remote e consegne urgenti, senza sostituire i mezzi tradizionali ma affiancandoli.
Fatto questo quadro generale per Acli Terra si tratta di capire quanto può essere utile tale svolta per le cosiddette aree interne, quanto vantaggioso e quanto necessario.
Ovviamente ci poniamo il tema nello sviluppo del comparto Agroalimentare aumentando il guadagno per gli operatori del settore primario.
Dobbiamo riflettere sulla gestione del servizio: se possiamo permettercelo pubblico, misto oppure dobbiamo accettare il primato dei privati.
Molte di queste domande sono quelle che hanno caratterizzato per decenni il percorso dell’aeronautica civile italiana.
Qui la differenza sussisterebbe sulla agilità di manovra dei mezzi, molto piu’ accessibile, addirittura un giorno a portata di tutti.
Su questo tema, strategico, proprio per le piccole consegne preziose dell’artigianato e dell’agroalimentare italiano allora dobbiamo approfondire e non subire normative vantaggiose solo per i grandi player.
La nostra Associazione dovrebbe porsi già al Congresso la necessità di offrire proposte o punti di riferimento al Legislatore.
Ovviamente dovremo trovare alleanze nelle rappresentative del lavoro perché una politica disattenta non si faccia “infilare” dalle pressioni delle multinazionali.
Oppure trovare alleanze compatibili anche con quest’ultime, perché gli interessi non divergano per forza.
Dobbiamo stare attenti che il drone accorci la filiera e non che sia un ulteriore vantaggio per la mediazione.
Insomma abbiamo un’impellenza da aggiungere all’ordine del giorno del Congresso di Bologna e non possiamo evaderla se non con coscienza e competenza.
Sicuramente dovremo ascoltare tecnici esperti, che inviteremo, ma altrettanto certamente dovremo capire come la cooperazione può essere uno strumento giuridico utile in questa nuova realtà.
Acli Terra e’ chiamata a questa sfida che cambierà la quotidianità degli agricoltori, degli allevatori, degli artigiani o dei pescatori, sia come venditori che clienti, come gestori che fruitori di servizi.
Non ci tiriamo indietro.
Nicola Tavoletta
Presidente Nazionale di Acli Terra