Come da lunga tradizione anche quest’anno l’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il Lavoro della CEI, assieme alle Organizzazioni professionali agricole (Acli Terra, Coldiretti, Fai Cisl, Feder.agri e Terra Viva ) celebrano la 74^ Giornata Nazionale del Ringraziamento , per dare valore e senso, a << quanto abbiamo ereditato e nella consapevolezza che la creazione è un dono>>. Ancor di più, in questi giorni di dolore e di lutti, bisogna pensare a tutelare la terra dai disastri climatici. Quanto accaduto nelle regioni del nord e del Sud del nostro Paese ma anche in Spagna, a Valencia sommersa dall’acqua dove già oltre duecento sono le persone morte e tante quelle ancora ritenute disperse, ci interroga e ci pone in una drammatica condizione esistenziale. L’emergenza ambientale di questi giorni sta lì a confermarci che nessun Paese europeo o di altri continenti potrà dirsi sicuro, né potrà negare che la questione ambientale non lo riguarda o che non sia una priorità nelle politiche pubbliche di tutela dell’umanità e del creato. La transizione ecologica è la drammatica necessità del nostro secolo. Lo era anche in quello passato, ma rimase senza ascolto. Da qui bisognerà partire, senza tanti inutili preamboli, per creare progettualità ambientale, sicurezza dei popoli e nuove occasioni di tutela della terra per garantire l’impegno del lavoro dell’uomo per la famiglia ed il creato. Papa Francesco con la Laudato Sì , Lettera Enciclica sulla cura della casa comune, nel 2015, durante la Solennità di Pentecoste, ci aveva consegnato un appello:<< La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare >>. Fu una Enciclica rivoluzionaria, che scosse le coscienze di milioni di cittadini, più di quanto potessero fare le migliori Università del mondo con le loro ricerche. E ancora ci dice : << I giovani esigono da noi un cambiamento. Essi si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi >>. Per tutto questo la gratitudine ed il ringraziamento, devono trasformarsi in impegno, in progettualità sostenibile, in azioni concrete se vogliamo evitare che i paesaggi diventino luoghi di abbandono, di desertificazione e siccità e quindi di rischio ambientale. Acli Terra oltre all’assistenza con servizi all’impresa agricola è impegnata culturalmente in azioni di salvaguardia dei territori, del mare e delle marinerie, delle attività agricole, dell’enogastronomia di qualità, della biodiversità e degli agricoltori, dell’ecosistema, in particolare della biodiversità. Acli Terra è presenza nelle istituzioni per accrescere e supportare le azioni verso la sostenibilità, attraverso un’agricoltura rinnovata e giovane, rigenerata nella cultura d’impresa, che rispetti i principi ecologici che migliorino le produzioni, la qualità e gli stili di vita. E allora le scelte politiche ed istituzionali verso il comparto primario non sono solo di carattere economico, hanno una valenza strategica per la salvaguardia del pianeta e dell’uomo. La Giornata del Ringraziamento di Assisi, può essere un’occasione per sensibilizzare ai vari livelli decisionali quanti devono corresponsabilizzarsi ed unirsi in un patto per << coltivare e custodire il creato >>. Si rischia di entrare nel ciclone della irreversibilità climatica se l’uomo non sarà disponibile a ridurre le ambizioni del profitto invece di far crescere l’attenzione fattiva verso l’ambiente. Bisogna transitare verso una vera e propria rivoluzione ecologica quotidiana, un’ecologia dell’uomo. Lo stesso sviluppo socio-economico è a rischio e non durerà se prima non ci si mette in cammino per tutelare la terra e le produzioni in modo integrale. A rafforzare questo ragionamento arriva in soccorso il Rapporto Asvis 2024 su “ L’Italia e gli obiettivi di sviluppo sostenibile” laddove viene messo in evidenza << il ripristino degli ecosistemi e l’urgenza di investire l’attuale processo di degrado al fine di garantire economie e società sane>> , con l’impegno che entro il 2026 ogni Stato membro dovrà presentare alla Commissione europea il proprio “ Piano nazionale di ripristino”. Secondo il messaggio della Conferenza Episcopale Italiana << è tempo di coinvolgere le nuove generazioni nella cura della terra orientando a un diverso modello economico, riducendo sprechi e consumi, riscoprendo le potenzialità delle comunità locali e salvaguardando le conoscenze tradizionali, riconoscendo il giusto compenso ai produttori e raddrizzando le distorsioni dei sussidi. Il nostro Paese è un laboratorio ideale, per diversità di ambienti e condizioni socioeconomiche, per sperimentare vie nuove nelle tante forme di agricoltura >>. Ed infine, non è di poco conto che in Italia l’art. 9 della Costituzione sia stato integrato ed oggi più di ieri rappresenta un cammino istituzionale per il futuro della terra e della vita: << La Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali >>.
Pino Campisi – Presidente Regionale Acli Terra Calabria