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Oltre il Decreto su Terra dei Fuochi, norme più severe su tracciabilità dei rifiuti

«Il Decreto legge sulla Terra dei Fuochi, approvato in Senato il 5 febbraio scorso, è finalmente un passo significativo per far sì che l’area campana, colpita dallo scempio, possa rinascere e risplendere nella sua fertilità tipica dei suoli che la caratterizzano» è quanto affermato dal Presidente nazionale di Acli Terra, Michele Zannini, a seguito del voto favorevole al provvedimento relativo alle emergenze ambientali e industriali. Da sempre, infatti, Acli Terra sostiene la necessità di interventi di classificazione, di caratterizzazione, di mappatura “scientifica” delle aree gravate dal danno, oltre che di un programma per garantire azioni di bonifica particolarmente mirate, come veri e propri investimenti strategici sullo sviluppo da rinnovare del territorio campano. Questo vuol dire, tra l’altro, imporre forme ancora più rigorose e trasparenti di tracciabilità dei rifiuti e accertare, in via fondamentale, gli esiti di inquinamento prodotti alle falde acquifere. Zannini, infine, sostiene, in maniera convinta, che molte azioni di bonifica possono e debbono essere affidate agli stessi agricoltori, alla loro sapienza, alle competenze che sanno mettere “in campo”, di generazione in generazione, nella custodia del territorio, accompagnando a queste stesse capacità le azioni di rilancio e di marketing dell’economia agricola, per un più complessivo processo di ricostruzione dell’area, di una nuova offerta di produzioni e di servizi alle comunità.

Bottalico e Zannini: un patto territoriale per lo sviluppo.

Presso la Provincia di Isernia, il Presidente nazionale delle Acli, Gianni Bottalico, incontrando gli amministratori locali ha proposto di mettere in rete un insieme di competenze istituzionali e professionali nel Molise, per valorizzare risorse territoriali in grado di qualificare lo sviluppo e sostenere nuova occupazione. In particolare si è riferito alle possibilità di rilancio dell'agricoltura, ma non solo, impegnando le esperienze di Acli Terra insieme a quelle maturate complessivamente dal sistema Acli nella cooperazione e nella formazione professionale. Terre abbandonate, demani pubblici, infrastrutture produttive dismesse potrebbero essere impegnati in un progetto di sviluppo locale condiviso da Istituzioni, imprenditori, sistema creditizio e Terzo Settore Il Presidente nazionale di Acli Terra, Michele Zannini, ha condiviso la proposta e ha dichiarato la disponibilità dell'Associazione professionale a sostenere il percorso designato dal Presidente Bottalico per una vera e propria esperienza di alleanza, di responsabilità, di idee e di valori

Acli Terra: Michele Zannini eletto Presidente nazionale per il terzo mandato.

  ROMA - Terzo mandato per Michele Zannini, eletto, all'unanimità, dal Comitato nazionale di Acli Terra, alla carica di Presidente nazionale dell'Associazione professionale agricola delle Acli. Ai lavori del Comitato, introdotti dallo stesso Zannini, primo eletto al V Congresso nazionale di Acli Terra celebratosi lo scorso dicembre a Caserta, ha preso parte anche il Presidente nazionale delle Acli, Gianni Bottalico, che ha augurato a tutti buon lavoro, mettendo in risalto quanto il settore agricolo delle Acli si sia rinnovato confermando, però, l’unità e i valori che lo hanno sempre caratterizzato. Su proposta del neo Presidente, il Comitato ha eletto la Presidenza nazionale dell'Associazione, composta da Nicola Perricone e Francesco Sderlenga, vice Presidenti, ed Ernesto Ambu, Tommaso Pupa, Flavio Sandri e Crescenzo Scialò quali Componenti. Il vertice dell'Associazione si è completato con la conferma di Paolo Cipriani a Direttore generale di Acli Terra.

Acli Terra: l’agricoltura per uscire dalla crisi.

La relazione del presidente Michele Zannini in apertura del V congresso nazionale di Acli Terra: “Investire nell’agricoltura per uscire dalla crisi”. Prospettive e rischi della riforma della Politica agricola comunitaria che diminuirà le risorse del 6%. L’Italia produce meno del 70% delle risorse alimentari necessarie ai suoi abitanti. Un milione di poveri nelle campagne: necessario un nuovo modello di welfare rurale. Caserta 12 dicembre 2013 - "L'agricoltura può trascinare la ripresa e favorire l'uscita dalla crisi perché il comparto agro-alimentare assicura il 15-16% del pil italiano e può competere sui mercati con la qualità". Con queste paroleMichele Zannini, presidente uscente di Acli Terra ha aperto il 12 dicembre il V Congresso dell'associazione professionale agricola che fa capo alle Acli e che rappresenta oltre 100mila società agricole in Italia, quasi 10mila nella sola Campania. A Caserta, alla presenza di 200 delegati intervenuti per discutere del tema "La terra alimenta il futuro”, Zannini ha ribadito alcuni obiettivi associativi. Prima di tutto la difesa del Made in Italy che "Bisogna tutelare da tutte le forme di contraffazione, sofisticazioni e truffe che minacciano il diritto dei consumatori a disporre di alimenti sicuri. Proteggere il Made in Italy vuol dire anche dire no agli ogm perché l'eccellenza dei prodotti italiani proviene proprio dalla loro tipicità e biodiversità: le agricolture di valore non hanno bisogno di colture transgeniche". Altro tema, la tutela del territorio. Ogni giorno in Italia si consumano più di 100 ettari di suolo; dagli anni ’70 a oggi un’area coltivabile grande come Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna insieme è scomparsa a causa della cementificazione. 6.600 comuni italiani sono a rischio idrogeologico e 5,8 milioni persone vivono in una situazione di potenziale pericolo ambientale. Per Zannini "La migliore prevenzione è quella di investire in agricoltura. La recente tragedia della [...]

“LA TERRA ALIMENTA IL FUTURO”: A CASERTA IL V CONGRESSO NAZIONALE DI ACLI TERRA

Da giovedì 12 a sabato 14 dicembre. 200 delegati da tutta Italia   Roma, 9 dicembre 2013 - Si svolgerà dal 12 al 14 dicembre a Caserta presso l’Hotel Plaza, il V Congresso nazionale di Acli Terra, l’Associazione professionale agricola che fa capo alle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani. Sono oltre 100mila le società agricole in Italia rappresentate da Acli Terra, quasi 10mila nella sola Campania. Nella penisola sono oltre ottanta le province che hanno una sede di Acli Terra. Al congresso parteciperanno 200 delegati da tutta Italia. “La terra alimenta il futuro. Risorse e valori di un mondo rurale che cambia” è il titolo scelto per l’appuntamento che vedrà la partecipazione, tra gli altri, del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, del componente della commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Paolo Russo, di Sergio Silvestris componente commissione Agricoltura Parlamento europeo. Interverrà con una meditazione l’Amministratore apostolico della curia di Caserta e vescovo di Aversa, mons. Angelo Spinillo. “L’impegno in agricoltura oggi può essere una risorsa per i giovani. Secondo l’Eurostat – ha ricordato il presidente nazionale delle Acli Gianni Bottalico – solo il 5% delle aziende agricole italiane è condotto da giovani under 35, mentre la stessa incidenza raggiunge ad esempio il 9% in Francia. Ma i dati ci dicono che le aziende condotte da giovani sono più produttive, sono più attente ai prodotti di qualità e tipici, hanno più considerazione delle tematiche ambientali, diversificano con l’offerta di servizi come l’agriturismo e l’agricoltura sociale”. “La qualità dello sviluppo che cerchiamo – ha rimarcato Michele Zannini, presidente uscente di Acli Terra – dovrà essere certamente segnata dalla sostenibilità ambientale e da quella alimentare. L’agricoltura può diventare la principale protagonista del riscatto [...]

Acli Terra a UnoMattina

Il Presidente nazionale delle Acli, Gianni Bottalico, e il Presidente nazionale di Acli Terra, Michele Zannini, lunedì 9 dicembre, alle ore 8,30, saranno presenti alla trasmissione Unomattina (RAI1) per rilasciare un'intervista sui contenuti del V Congresso Nazionale di Acli Terra.

NAPOLI: “La nostra terra tra fuochi ed eccellenze. Il futuro possibile”

A breve distanza di tempo dalla manifestazione del 16 dicembre a Napoli contro il biocidio, è già maturata la consapevolezza che scendere in piazza a dimostrare il legittimo dissenso non basta più. Le riflessioni nate dalla tavola rotonda del titolo “La nostra terra tra fuochi ed eccellenze. Il futuro possibile”, organizzata da Acli Terra Napoli a Nola lo scorso 25 novembre 2013 sfiorano gli aspetti più disparati: da quello etico a quello politico, senza trascurare le conseguenze economiche, in un contesto generale già poco favorevole, che si abbattono sul sempre più vulnerabile agroalimentare campano, spesso anche oggetto di campagne denigratorie speculative. La parola d’ordine che ha caratterizzato in modo trasversale gli interventi è: razionalità, laddove la tentazione di agire di impulso è figlia di una sentita e comprensibile frustrazione. Un contributo, quello della tavola rotonda, che Pasquale Orlando, Presidente di ACLI TERRA Napoli ha voluto intendere come autentico, soprattutto nella sollecitazione del patto tra popolazioni e amministrazioni politiche deputate a risolvere l’emergenza, delineandone tutti i tratti nella relazione introduttiva. Parole richiamate da Michele Zannini, Presidente nazionale di ACLI TERRA, secondo il quale il ruolo dell’associazione è proprio quello di motivare comportamenti virtuosi indotti da una nuova cultura del territorio, che vede il cittadino non responsabile come complice dell’emergenza. All’incontro è intervenuto anche il Sostituto Procuratore della DDA di Napoli Antonello Ardituro, che ha auspicato una veloce ricostruzione della verità, col determinante investimento dell’amministrazione statale di maggiori risorse per l’acquisizione dei mezzi a disposizione della giustizia. L’On. Massimiliano Manfredi, membro di due Commissioni parlamentari in campo di legalità e ambiente ha sottolineato la distinzione tra i gravi illeciti delle associazioni criminali dai piccoli reati commessi durante le dismissioni ordinarie abusive, per i quali è in procinto [...]

SICILIA: Acli Terra e la creazione di una ‘Agenzia delle terre pubbliche’

  Con l’approvazione della Pac (la politica agricola comunitaria) le 220 mila imprese agricole siciliane riceveranno circa 605 milioni di euro l’anno, per un totale di 4,2 miliardi di euro (di cui 2,8 miliardi per pagamenti diretti) in sette anni. A partire dal 2014 fino al 2020 il governo dovrà avviare un confronto importante con le Regioni e con le organizzazioni sindacali e professionali, per rendere accessibili gli effetti di una riforma che impegna uno stanziamento complessivo per i sette anni di 52 miliardi di euro, di cui 41,5 miliardi finanziati da fondi europei e 10,5 provenienti da fondi nazionali. In sostanza 27 miliardi andranno ai pagamenti diretti; 4 miliardi di euro saranno destinati per le Ocm vino e frutta; 21 miliardi di euro per lo sviluppo rurale. Oggi nel comparto agricolo operano diversi soggetti: le imprese agricole nazionali, moderne e competitive, condotte da giovani preparati professionalmente, orientate al marketing, all’aggregazione e alla internazionalizzazione che rappresentano il 20%; e aziende agricole familiari, di piccole dimensioni, presenti diffusamente nel territorio (80%) che hanno un ruolo sociale di permanenza e tutela dei territori, di valorizzazione delle biodiversità, di sostegno della vita delle comunità. I dati sono emersi nel corso del V Congresso regionale delle ACLI Terra Sicilia, dal nome “La Terra alimenta il futuro: Risorse e valori di un mondo rurale che cambia”, svoltosi a Palermo nella Sala delle Lapidi, a Palazzo delle Aquile. Un particolare sostegno economico verrà destinato ad incentivare il l’accesso ai giovani nel comparto agricolo. Precisamente, agli under 40 verrà riconosciuta una maggiorazione del 25 per cento in più dei pagamenti diretti spettanti ad ettaro. In merito, Acli Terra propone in Sicilia la creazione di una “Agenzia delle terre pubbliche”, un registro pubblico come punto di riferimento per [...]

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