Intervenendo nel dibattito, all’Assemblea nazionale del Partito Democratico, che si è tenuta a Pontecagnano, il Presidente di Acli Terra, Michele Zannini, ha sostenuto che è necessario assumere il primato di quella che è ormai una vera e propria “questione agraria”, che esige soluzioni non più rinviabili nel governo del Paese e, nondimeno, nei governi territoriali.
Le implicazioni che ne derivano sul piano economico, ed insieme su quello etico, sociale, culturale e perfino educativo, sono tutte ormai principalmente connesse ai temi della sostenibilità e della sicurezza alimentare ed ambientale. Due cardini fondamentali della visione di riforma della PAC.
Agricoltura, turismo, giacimenti culturali e risorse di capitale umano e sociale sono ricchezze straordinarie da valorizzare tutte per il rilancio del Mezzogiorno e di tutto il Paese.
Il PD – per Zannini – fa bene a coltivare l’ambizione di concorrere incisivamente alla costruzione di una nuova visione economica e culturale del comparto agricolo e di un programma che punti a difendere i redditi agricoli, a sostenere la produzione di qualità per valorizzare le eccellenze delle diverse agricolture italiane.
Per Acli Terra si tratta di partire da questi presupposti e di estenderne la visione fino a considerare il cibo un valore più che un prodotto e i mercati locali e le filiere corte occasioni concrete per civilizzare l’economia a partire da quella delle comunità rurali.
Si tratta però anche – sempre secondo Zannini – di ripartire dai territori, dalle comunità locali che esprimono ancora in Italia, e particolarmente nel sud, un tessuto di valori tipici della società rurale.
Si può così qualificare un modello di sviluppo che centri le sue potenzialità e aspirazioni sul valore delle persone più che su quello del denaro.