La decisione di Sua Santità Benedetto XVI di dare termine al suo Pontificato, per assicurare alla Chiesa una guida in grado, anche “fisicamente”, di interpretare con forza la Sua missione universale, è ricca di segni di dignità e di coraggio, improntati ad un’idea esemplare di servizio a tutta l’umanità, non solo ai credenti.
Acli Terra apprezza, con devozione filiale, la generosità di un gesto che si manifesta come una testimonianza purissima di obbedienza alla volontà imperscrutabile e misteriosa di Nostro Signore.
L’Associazione agricola delle Acli ricorda il valore emblematico di un Magistero che ha insegnato a credere che, nel millennio che viviamo, ricco di complessità e contraddizioni, a volte inestricabili, è possibile e perfino necessario coltivare regole e comportamenti in grado di introdurre segni di umanizzazione nel mercato, nella prospettiva di un’economia sociale in grado di rigenerare valori di giustizia, di solidarietà e di cooperazione fraterna tra gli uomini.
Acli Terra ha appreso dal Magistero di Benedetto XVI la lezione che l’ha indotta a maturare, tra l’altro, un’attenzione peculiare alla dimensione sociale dell’agricoltura ed in particolare alla sua capacità di destinare il cibo, sua produzione principale, non solo all’obiettivo di sfamare gli uomini, ma anche a quello di promuovere contestualmente valori di fraternità e di pace.
Con lungimiranza profetica – ricorda il Presidente di Acli Terra, Michele Zannini, – il Santo Padre ha detto alle organizzazioni agricole : “In questo momento nel quale ai tanti problemi che investono l’attività agricola si affiancano nuove opportunità per contribuire ad alleviare il dramma della fame, voi potete operare perché, attraverso la garanzia di un’alimentazione rispondente ai bisogni, ogni persona possa crescere secondo la sua vera dimensione di creatura fatta a somiglianza di Dio.”